In collaborazione con |
Il retaggio di una Internet che non c’è più, un acronimo nerd quanto basta. Che però sottintendeva la voglia di costruire una coscienza di massa superiore
RTFM (Read the fucking manual) è un vecchio acronimo di una Internet che non esiste più. Una forma un po’ brusca, ma dotata di una sua efficacia, che si riprometteva di educare ad un’ecologia del pensiero e della convivenza che oggi sembra non interessare più nessuno.
“Leggere il manuale” dovrebbe essere – oggi come allora – una prerogativa indispensabile del cittadino informato: una sorta di invocazione al rispetto reciproco, una preghiera laica molto importante. Eppure nessuno sembra più interessato nemmeno a sfogliarlo quel benedetto manuale.
© Wikipedia
Non legge il manuale la politica, che pontifica e legifera spesso senza nemmeno i fondamenti indispensabili su temi complessi ed articolati, non lo leggono i giornalisti il cui compito principale è diventato raccontare sé stessi al posto delle notizie che li circondano. Non lo legge – soprattutto – la grande massa di persone che si incontrano negli ambienti digitali: ognuno innamorato dei propri preconcetti e delle proprie convinzioni, tutti pronti a dare battaglia ai mulini a vento digitali e a chi si permette di farglieli notare.
Quando quarant’anni fa qualcuno si inventò quell’acronimo lo immaginò come un invito nerd (forse un po’ troppo nerd) ad una condivisione delle informazioni e dei punti di vista: “informati prima di parlare!” recitava quella sigla, non farci sprecare tempo e banda con le tue domande sempre uguali. Segui questo link, perché su quella pagina chi quelle domande si è posto prima di te ha avuto la pazienza di mettere in fila le risposte, per tua cultura e comodità.
© Dave Newman (Flickr)
Quello spirito dei tempi, quell’idea di comunità che si aiuta e si indirizza oggi suona come una bestemmia o un vecchio esperimento freak. Nessun dubbio che nel frattempo abbiamo sbagliato qualcosa.