La startup, incubata da Wylab, “recupera” il sensore utilizzato negli Stati Uniti e lo porta sui campi per monitorare i giovani talenti
Le società investono sempre più spesso in giovani promesse che dopo un paio di anni tradiscono o possono tradire le attese. Per ridurre i rischi, e far fruttare i soldi spesi, servono dati certi e analisi complete. Serve proprio a questo SkillGo, startup di Chiavari sostenuta da Wyscout e inserita in Wylab. I tre fondatori, Massimiliano Mazzei, Giuseppe Celeri e Samuele Celeri, hanno ideato una sorta di sistema di telemetria da Formula Uno, applicata al calcio. Perno dell’idea, un sensore di 17 grammi, applicato sul corpo del ragazzo con una fascia regolabile, che permette di rilevare i valori biometrici, organici, biomeccanici e anche emotivi dell’atleta. Già utilizzato dai militari americani (anche dai Navy Seal), il sensore di SkillGo è in grado di inviare i dati ad una piattaforma che consente agli osservatori di valutarli in tempo reale.
Un esempio? Il recupero fisico del calciatore nei diversi momenti della partita, ma anche la freddezza davanti al portiere o prima di tirare un rigore. Aspetti fondamentali per capire, ancora meglio, se quel talento ha tutte le carte in regola per sbocciare.
«Dal monitoraggio degli atleti verranno generati report con i parametri fisiologici, aerobici e cinetici – ha spiegato Massimiliano Mazzei – per le squadre i benefici saranno molteplici: informazioni fisiologiche e tattiche dettagliate e oggettive per ogni atleta, riduzione notevole del margine di rischio dell’investimento, maggiore autonomia nella scelta».
Già testato su alcuni giovani calciatori di Genoa, Virtus Entella e Lavagnese, SkillGo ha «già in programma un calendario di raduni per giovani calciatori – ha aggiunyo Mazzei – in particolare in Sud America. Questo servizio può essere utile anche per qualunque trainer o medico sportivo che vuole seguire, monitorare e valutare, il rendimento dell’allenamento».