In collaborazione con |
Food, salute, economia, manifattura digitale, industria 4.0, le alleanze tra corporation e Pmi e molto altro ancora. Al #SIOS17 tanti incontri per orientarci in un futuro già presente. In una mappa da costruire insieme
Cinque anni fa nel ripensare il proprio posizionamento il prestigioso Guardian ha deciso di raccontare in video la nota fiaba dei tre porcellini e del lupo cattivo. Ma l’ha fatto in modo innovativo, ripensandola e riadattandola per questi anni iperconnessi e accelerati. E magistralmente. Al punto tale che il video è addirittura approdato al Festival di Cannes. In realtà la testata anglosassone non è partita da zero, perché ha deciso di riprendere un claim che ha fatto suo sin dal 1984. Infatti proprio negli anni ’80 per raccontarsi la redazione aveva scelto il concetto di “The whole picture”. Ovvero il quadro intero della notizia. Questo quadro all’epoca era dettato dal lavoro encomiabile dei giornalisti, delle loro fonti, della loro ricerca, della forza di fare informazione.
A distanza di trent’anni quel “quadro intero” però si è reinventato ed è diventato molto più sfumato e arricchito, rafforzandosi della forza esponenziale della rete e dei cittadini-utenti di ogni ordine e grado di fatto diventate loro stessi parte attiva. Un “quadro intero” molto più completo senza dubbio, ma anche più complesso da decifrare. Per andare in qualche modo oltre i confini.
Ed è in fondo questo l’obiettivo che ci siamo prefissati, quando abbiamo iniziato a disegnare le decine di workshop a corredo del nuovo StartupItalia! Open Summit. Cercando di leggere i segnali del futuro grazie al prezioso supporto di chi li studia, li analizza, a chi li vive giorno per giorno. Per riuscire ad offrire in qualche modo una bussola capace di orientarci verso la complessità.
Il futuro? Non è più quello di una volta!
Il futuro appassiona, suscita interesse, emoziona, ci fa battere il cuore e ci offre stimoli e sollecitazioni per migliorare la nostra vita. Il futuro però non è più quello di una volta. Ed ecco perché diventa importante provare a tracciarlo insieme.
Cercheremo in fondo a fare questo durante tutto il nostro #SIOS17, la nuova edizione di un appuntamento che ha già coinvolto migliaia di persone: si tratta di startup senza dubbio, ma anche di imprenditori, innovatori, accademici, donne e uomini di impresa, dalle grandi corporation alle Pmi innovative fino alle imprese artigianali messe in rete da “Artigeni” che rappresentano oggi una eccellenza dell’Italia nel mondo.
Già, il mondo. Quello che riusciamo a vedere oltre i nostri confini e che è declinato nel “Beyond Borders”, elemento narrativo sotteso a tutto #SIOS17. Oltre i confini, scrivevo. Allargando di fatto simbolicamente gli orizzonti con la conoscenza. Ma anche pensando a quei confini che si superano “scalando” il mercato, ovvero generando fatturato e interesse da parte di startup innovative.
Il futuro non è più quello di una volta. E forse è proprio così. Viviamo anni accelerati di una forza impressionante, connessi ed esplosi di nuove tecnologie sociale e mediali e allo stesso tempo interconnessi. Un mondo che si è espanso ma che è anche “piccolo come un’arancia”, come ha titolato qualche anno fa in uno strepitoso testo Roberto Cingolani, a capo dell’istituto Italiano di Tecnologia (altra realtà presente al nostro SIOS17).