Una giornata di pitch e session one-to-one tra startupper e venture capitalist internazionali. Abbiamo partecipato all’incontro per chiedere ad alcuni degli speaker intervenuti quali sono le loro impressioni su quest’esperienza
La terza edizione di ScaleIT, l’evento-piattaforma ideato per favorire l’incontro dei più importanti investitori internazionali con le scaleup italiane dal potenziale più elevato, ha fatto tappa ieri al BASE Milano negli spazi un tempo occupati dalle acciaierie Ansaldo.
Non poteva esserci luogo più adatto per rappresentare un presente che guarda al futuro. E proprio a questo era rivolta l’attenzione del pubblico in una giornata ricca di interventi, tenuti da speaker di alto profilo, su temi complessi e session one-to-one tra investors e scale up selezionate. Quindici per l’occasione, scelte dall’Advisory Board composto da Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT, Emil Abirascid, giornalista e imprenditore, dall’angel Pietro De Nardis e dal venture capitalist Mauro Pretolani. Tra gli investitori presenti nomi di rilievo come Partech, Holtzbrinck e Highland Europe, solo per citarne alcuni.
La parola agli speaker di ScaleIT
A dare il via ai lavori è il “padrone di casa” Lorenzo Franchini, che racconta i propositi alla base del progetto ScaleIT e l’evoluzione che l’ha portato fino a qui. Ma di interventi interessanti, oltre al suo, ce ne sono stati molti. Come quello di Claus Verner, Amazon Web Services, dal titolo “How to keep your Startup DNA as you scale”, o quello del Managing Director di Silverpeak, Pietro Strada.
“Un evento indispensabile per garantire alle startup di valore la giusta visibilità e i finanziamenti necessari per realizzare i propri progetti e giocare un ruolo a livello internazionale”, ha commentato il co-fondatore di ShopFully, Stefano Portu.
Un pensiero condiviso anche da Carlo Gualandri, founder della piattaforma online Soldo. “Ho visto idee interessanti e approcci di livello che non hanno nulla da invidiare alle startup americane”. E se non ci sono grandi possibilità che sia in Europa la prossima Silicon Valley, “per una startup che punta ad ottenere risultati è fondamentale puntare, fin dal principio, al mercato globale perché solo così ha davvero un significato il termine fare scaling up”.