Il capoluogo lombardo era in lizza per la nuova sede dell’Agenzia Europea che nel prossimo marzo abbandonerà Londra. A decidere la fatalità del sorteggio: il terzo turno era finito 13 pari
È stata un’attesa lunga ed estenuante combattuta a colpi di votazioni. Una sfida di nervi che il pubblico a commentato via social un tweet dopo l’altro. E alla fine Milano non ce l’ha fatta. La designazione come nuova sede dell’EMA (European Medicines Agency) vede trionfare Amsterdam. Una decisione discutibile, anche perché le votazioni si erano concluse con un pareggio (13 voti a testa) e per decidere si è dovuti ricorrere al sorteggio.
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Quanto poteva valere l’EMA?
Insieme all’EMA a Milano sarebbero arrivati, dal marzo del 2019, circa 900 dipendenti con un budget complessivo da 325 milioni di euro. Mentre molto più consistente sarebbe potuto essere l’impatto commerciale dell’operazione che, secondo le stime dell’Università Bocconi, avrebbe toccato 1,7 miliardi di produzione aggiuntiva annua.
L’effetto più interessante avrebbe potuto essere però quello “gravitazionale” determinato dall’azione attrattiva che l’EMA ha sulle industrie del settore. Molti big della farmaceutica avrebbero potuto decidere di aprire a Milano una propria filiale. Senza dimenticare poi la capacità di catalizzare investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo.
La precedente sede dell’EMA a Canary Wharf, nel centro di Londra
Un’opportunità, ma anche un riconoscimento per la città che “vale da sola la metà del business farmaceutico nazionale”. Secondo i dati della Camera di commercio, infatti, l’intero comparto conta 25 mila imprese tra farmaceutico, biomedicale e biotech, con 165 mila addetti e 33 miliardi di fatturato.
In questo scenario la Lombardia è un punto di riferimento con le sue 5 mila aziende, con 53 mila addetti e affari da 16 miliardi. E Milano, da sola, con 2 mila imprese pesa oltre un terzo del fatturato dei settori, con 12 miliardi e il 20% degli addetti (33 mila). Seguono Roma con 15 mila e Belluno con 11 mila. Su 4 mila imprese attive nella ricerca e sviluppo sperimentale in campo delle biotecnologie e scienze naturali, 849 sono situate in Lombardia e, in particolare 482 a Milano. Per non parlare poi della farmaceutica: di 755 imprese nazionali, ben 247 risiedono sotto la “Madunina”.
Un votazione molto social
Un po’ sarà stata conseguenza della mancata qualificazione ai Mondiale di Russia 2018. Un po’ la speranza di poter rilanciare oltre a Milano anche un pezzo importante del nostro Paese. E un po’ il semplice desiderio di vedere trionfare i propri coori nazionali. Ma da assegnazione di un “grigio” ente, la corsa per l’assegnazione all’EMA si è trasformata in un evento dal grande seguito, soprattutto via social.
In tanti a disperarsi trionfare per la sconfitta finale:
cioè hanno dato l'EMA al sorteggio come la palla al campetto dell'oratorio? #EMA #EMA2Milano
— Stefano Z. (@stefanozanella) November 20, 2017
https://twitter.com/sofiaselighini/status/932659894825766914
potevano sorteggiare da subito invece di fare la commedia dei voti. ridicoli. ridicoli . #EMA2Milano
— antonio✏ (@antlan1) November 20, 2017
Ma anche qualche commento capace di strappare un sorriso, con un pizzico di rammarico:
Ora tiro la monetina per capire se sono ancora europeista. #EMA2Milano #EMA2MILAN
— Giuseppe Leozappa (@giuleoz) November 20, 2017
#EMA2Milano
Tra pochissimo sapremo di chi sia il merito del successo o la colpa della sconfitta. Si preparino lo champagne e le armi da fuoco.— Nunzio Guido Mangano (@NGMangano) November 20, 2017
Ecco che succede a non mettere Insigne#Ema #EMA2Milano
— Giordano Giusti (@GiordanoGiusti) November 20, 2017
Mamma che ansia! Sembra di assistere ai calci di rigore #EMA2Milano
— Roby Bach (@robybach) November 20, 2017