Inventato negli anni Sessanta, è simile al poker ma non ci sono vincite in denaro. In alcune aziende conoscerlo è obbligatorio per fare business
Quella in corso tra Stati Uniti e Cina è una guerra commerciale che dura da anni. Durante la presidenza Biden gli USA hanno ulteriormente incrinato i rapporti con Pechino, visto come competitor globale da frenare. A farne le spese sono state anche le startup e le imprese innovative cinesi, che hanno visto crollare gli investimenti VC a stelle e strisce nel Paese: secondo i dati di PitchBook, citati da Reuters, si è passati da 32,9 miliardi di dollari nel 2021 a 9,7 miliardi nel 2022. Come fare dunque ad attirare finanziamenti e tessere relazioni con chi gestisce le risorse rimaste? Ci si siede al tavolo e si sfidano le persone a Guandan, un gioco di carte divenuto molto popolare tra gli investitori in Cina.
Morning Brew, newsletter molto ben informata sulle faccende tech, ha ricordato che da sempre le attività ricreative – dal golf in giù – costituiscono una preziosa occasione per chi fa impresa e business. In quei momenti ci si conosce e si cerca di capire di più sulla persona che si ha di fronte. Accade lo stesso nel Guandan, gioco di carte che si potrebbe paragonare al poker. Non si tratta di una novità: è stato inventato in Cina negli anni ’60 e avrebbe all’incirca 20 milioni di appassionati.
Il gioco di carte Guandan – nel quale non è prevista una vincita in denaro – sembrerebbe popolare anche tra i funzionari del governo cinese. Imparandone le regole, gli investitori trovano così un’occasione in più per dialogare con chi ha potere e controlla i cordoni della borsa. Fonti hanno riferito che in alcune aziende i dipendenti hanno l’obbligo di conoscere il gioco proprio per il ruolo strategico che gioca nel mondo degli affari. Sotto la dittatura comunista è già successo che siano stati proibiti giochi di carte dal momento che, in quelle situazioni, i funzionari correrebbero il rischio di essere corrotti.