A fare da traino venture capital e corporate venture capital che registrano una crescita del 44% rispetto al 2021 per un totale di 731 milioni di euro
Mancano pochi giorni al nostro #SIOS22 Winter Edition, in programma il 12 e 13 dicembre all’Università Bocconi ( l’evento è gratuito e aperto, previa registrazione), quando non solo proclameremo la startup dell’anno, ma faremo il punto sul settore col nostro consueto paper focalizzato sui round.
“In un periodo in cui, a causa di inflazione e instabilità geopolitica, il Paese rivede al ribasso le proprie stime di crescita, le startup segnano invece un andamento in completa controtendenza”
Nel frattempo, l’Osservatorio Startup Hi-tech promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp, giunto alla sua decima edizione ci dice che nel 2022 gli investimenti totali in Equity di startup hi-tech italiane ammontano a oltre 2,1 miliardi di euro, un valore più che triplicato rispetto ai 694 milioni quantificati nel 2019. Si registra il traguardo dei 2 miliardi di capitale: un dato che arriva proprio a dieci anni di distanza dallo “Startup Act” del 2021, l’iniziativa politica che diede la prima spinta dei policy-maker a livello nazionale per la costruzione dell’ecosistema.
Guidano gli investimenti Venture Capital e CVC
In questo contesto, gli investimenti da parte di attori formali (fondi VC indipendenti, fondi CVC aziendali e fondi GVC) confermano il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, registrando una crescita del 44% rispetto al 2012 e raggiungendo quota 731 milioni di euro. Il trend conferma il ruolo infrastrutturale assunto dal comparto che, dopo aver garantito la tenuta dell’ecosistema nel biennio pandemico, nel 2022 si riconsolida quindi come cardine e acceleratore dell’intero ecosistema. “In un periodo in cui, a causa di inflazione e instabilità geopolitica, il Paese rivede al ribasso le proprie stime di crescita, le startup segnano invece un andamento in completa controtendenza” ha commentato Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Startup Hi-Tech.
I finanziamenti internazionali, oltre 1 miliardo di euro
È la componente dei finanziamenti internazionali a determinare in maniera significativa il raggiungimento della soglia dei due miliardi di capitale raccolto, con un valore più che raddoppiato, da 435 milioni a oltre 1 miliardo (precisamente 1.029 milioni) di €, arrivando a costituire circa la metà dell’intero ecosistema. Le startup e in particolar modo le scaleup, sembrano essere quindi sempre più uno dei veicoli preferiti per attrarre capitale all’interno del nostro Paese, un tema con cui il policy-maker e le istituzionali nazionali dovranno continuare ad affrontare con continuità nei prossimi anni. Rispetto al benchmark internazionale, la performance di rilancio dell’Italia all’uscita dalla pandemia nel 2021 ha consentito di ridurre il gap consolidato negli anni passati: la dimensione relativa dell’ecosistema italiano formale è pari a circa 1/6 rispetto a quello francese, circa 1/4 rispetto a quello tedesco e con dimensioni paragonabili a quello spagnolo.
Calano i finanziamenti da attori informali
I finanziamenti da attori informali, infine, registrano invece una contrazione del 12%, passando da 449 a 400 milioni di euro nel 2022. Tale decremento potrebbe rispecchiare un primo giro di boa circa la maturità dell’ecosistema, dove diverse startup stanno ormai passando allo stato di scaleup, con operazioni tradizionalmente più associate al mondo formale. In questo particolare frangente, risulta interessante notare come il segmento dell’Equity Crowdfunding registri negli ultimi 12 mesi una significativa contrazione rispetto all’ultima osservazione, dai 106 consuntivati nel 2021 a 85 milioni di euro.