La qualità è più importante del packaging; sempre valorizzare i giudizi dei clienti; i dati di mercato vanno raccolti e analizzati. Questi alcuni dei suggerimenti che il fondatore di Crowdfooding ha condiviso sul suo blog
Il settore agroalimentare ha delle sue caratteristiche specifiche che bisogna tenere bene a mente quando si vuole lanciare sul mercato un nuovo servizio o prodotto. Prima di tutto mangiare è una attività prettamente emozionale e nel mondo, ma soprattutto in Italia, l’approccio al cibo è qualcosa che va al di là della razionalità. Spesso però ci si dimentica che al centro di un nuovo business ci deve essere qualcosa che le persone vogliono, anche se magari ancora non lo sanno.
Ecco dunque i cinque consigli che Alessio D’Antino, fondatore di Crowdfooding (la prima piattaforma di crowdfunding dedicata al cibo), ha dato agli startupper del settore dalle pagine del suo blog.
Il prodotto è il Re
Secondo Alessio prima di investire tempo e denaro nello sviluppo di un nome accattivante, di un packaging attraente o di una campagna social virale, la prima cosa da fare è sviluppare un prodotto che piaccia alle persone. Se nessuno lo vuole nessuno lo compra, anche se in una bella scatola.
I giudizi sono un tesoro
La cosa più preziosa per un giovane entrepreneur nel settore Food sono i giudizi dei clienti (o degli amici). Bisogna quindi subito iniziare proponendo il nuovo cibo ai familiari, agli amici e ai vicini di casa. Raccogliere i giudizi e migliorare il prodotto, è il suggerimento di Alessio D’Antino. E appena possibile venderlo al pubblico, magari partendo su piccola scala per poi allargare il target.
L’ossessione dei dati
Per un giovane imprenditore nel settore agroalimentare la raccolta dei dati deve essere una vera ossessione. Alessio propone di creare dei moduli online, magari con Typeform, per chiedere un parere alle persone che hanno provato il prodotto. I dati in questo modo saranno analizzabili e confrontabili.
Revisione costante del prodotto
Come detto il prodotto è il centro di tutto, per questo ogni volta che si fanno delle modifiche bisogna passare dal giudizio del consumatore che, in definitiva, ha l’ultima parola. Alessio D’Antino suggerisce di inviare campioni di prova, partecipare ad eventi e usare ogni occasione per raccontare la propria storia.
L’equazione del successo di Alessio D’Antino
Per avere successo nel settore non basta vendere un prodotto, ma occorre costruire anche una propria tribù. Per questo occorre raccogliere le informazioni delle persone che per prime hanno provato il cibo, aprire un profilo sulle piattaforme social e creare una comunità intorno al prodotto.