Malissimo l’industria petrolifera (-32,3%), aeronautica (-30,6%), della moda (-21,3%) e l’automotive (-17,4%). Ma c’è anche chi non smette di crescere
Le corse nei negozi per comprare lievito di birra e farina e trovare gli scaffali vuoti fin dalle prime ore del mattino; i Dpcm che chiudono selettivamente determinate attività, graziandone altre; la paura del virus che spinge ad acquistare tutto online, dai libri ai videogames; si passa più tempo in casa e ci si abbona con maggior frequenza ai fornitori di telefilm on demand, mentre non si spende più quasi nulla in vestiti e viaggi… Analizzando i comportamenti che ciascuno di noi ha tenuto negli ultimi mesi (per esempio: riuscite a ricordare l’ultima volta che siete stati al cinema? E a un concerto?) si intuisce già quanto la crisi economica del Covid-19 non abbia impattato su tutto il mercato in modo uguale. Per comparti che registrano perdite storiche, infatti, ce ne sono altri che non smettono di crescere. Ed è un bene che sia così, in fondo. L’area studi Mediobanca, con un’indagine condotta su oltre 160 multinazionali mondiali, individua i settori che sono crollati per via della pandemia e dei lockdown e quelli che invece ne stanno beneficiando ancora adesso.
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WebSoft, GDO, elettronico e alimentare sono gli unici comparti ad aver incrementato il fatturato in tutti e tre i trimestri del 2020. Crescono le WebSoft (fatturato +18,4% a/a), seguite dalla GDO (+8,8%) e dal settore elettronico (+5,7%). Bene anche il Food (+3,7%), le aziende farmaceutiche (+3,1%) e le PayTech (+0,3%). Le multinazionali petrolifere (-32,3%) sono invece quelle più in difficoltà insieme al comparto aeronautico (-30,6%), alla Moda (-21,3%) e all’Automotive (-17,4%). Contrazione più contenuta, invece, per i settori Media&Entertainment (-9,4%), Bevande (-5,4%) e Telco (-1,8%).
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Anche i margini industriali (MON) sono in sofferenza (-22,8% in aggregato) con l’eccezione di GDO (+25,7%), WebSoft (+14,2%), Elettronica (+14,1%) e Food (+6%). Tra i settori che hanno subìto il più duro contraccolpo ci sono l’Aeronautico (che passa in territorio negativo), la Moda (-98,8%), il petrolifero (-66,6%) e l’Automotive (-65,8%). Meno netta, ma comunque importante, la contrazione del MON dei comparti Media&Entertainment (-31,1%), PayTech (- 16,7%) e Bevande (-16,5%). Discorso analogo per l’incidenza del margine operativo netto sul fatturato netto (ebit margin), pari al 13,2% nei 9 mesi del 2020, con un calo medio di -3 p.p.
Il PayTech registra l’ebit margin più alto in assoluto, anche se in decrescita (27,4%; -5,6 p.p.). Seguono le multinazionali farmaceutiche (22,9%; -0,8 p.p.) e le elettroniche (19,7%; +1,5 p.p.), le uniche insieme alla GDO (+0,6 p.p.) e al Food (+0,5 p.p.) con un incremento dell’ebit margin. Calo a doppia cifra per la Moda (-11,1 p.p., allo 0,1%) e i costruttori di aeromobili (-10,6 p.p., al -6,4%). Il risultato netto nei primi 9 mesi del 2020 presenta il segno meno, con le WebSoft (+21,8%), la GDO (+19,2%) e il comparto elettronico (+11,6%) in forte controtendenza. Pesanti invece le ripercussioni per i mezzi di trasporto, la Moda e il petrolifero.