Secondo il World Economic Forum sarà tra le competenze più importanti nel mondo del lavoro del 2020
Si dice che la felicità sia una delle massime aspirazioni della vita. Un obiettivo a cui tendere, non sempre facile da raggiungere. Eppure è uno stato mentale, diverso per ciascuno di noi, per le situazioni e le relazioni che possiamo vivere. I più recenti studi scientifici mostrano che in realtà il nostro approccio alla felicità può essere allenato. Rilevanti, a tal proposito, sono le competenze di intelligenza emotiva, di cui lo psicologo USA di fama internazionale Daniel Goleman in primis è sempre stato un forte sostenitore (se ne parla QUI) rispetto al fattore del quoziente intellettivo che, se paragonato, inizia a diventare come concetto, di fatto, superato. Significa che sta acquisendo maggiore rilevanza la capacità di analisi, la gestione di sé stessi così come la competenza di lettura, visione ed interpretazione della realtà adattandosi ai cambiamenti. Lo conferma Alan Lyons (QUI tutte le info), Business Psychologist e Managing Partner di KinchLyons che lavora proprio in quest’ambito per clienti come Facebook, Paypal e Deloitte.
Se ne sono accorti i principali colossi del mondo tech: Google da alcuni anni condivide internamente sessioni di mindfulness per accrescere l’intelligenza emotiva. Colui che ha diretto per primo questo programma dedicato ossia Chade-Meng Tan ha persino lanciato ora una scuola dedicata a ciò dal nome Search Inside Yourself con l’obiettivo di potenziare le aziende tramite imprenditori migliori. Salesforce nel frattempo ha aperto recentemente a Seattle dei nuovi uffici con degli spazi appositamente dedicati ai propri dipendenti per poter praticare durante la settimana la mindfulness, una modalità di meditazione incentrata, in sintesi, sulla consapevolezza del “momento presente” e sul piacere dei piccoli gesti quotidiani. Ciò può contribuire a sviluppare proprio l’intelligenza emotiva.
Si inizia perciò, in questo modo, a fare open innovation sul capitale umano, vale a dire che le competenze relazionali diventano fondamentali in un’epoca in cui tutto sta diventando automatizzato e le attività tecniche sono perciò sempre più facilmente sostituibili dai robot. Si possono riassumere in 10 passi le principali opportunità a cui apre l’allenamento dell’intelligenza emotiva.
1. Motivazione. Secondo una ricerca di LinkedIn il 74% dei Millennials sceglie la propria professione in base allo scopo, alla visione proposta dall’azienda. La mindfulness è in grado di supportare il percorso che ci si vuole costruire agevolando una propria auto-guida nel raggiungere obiettivi specifici superando gli ostacoli.
2. Equilibrio. Facilita la riduzione di stress, ansia e depressione interagendo con le proprie emozioni per un miglioramento delle proprie relazioni a livello personale e professionali tramite l’accrescimento di competenze di empatia. Secondo uno studio dell’European Agency for Safety and Health at Work il 51% dei lavoratori europei è infatti attualmente coinvolto in situazioni di stress.
3. Consapevolezza. Sostiene l’accettazione di sè e degli altri e rende più facile il riconoscimento dei propri punti di forza e di debolezza. Permette di vivere meglio nel “momento presente” con l’esclusione al tempo stesso dei pregiudizi.
4. Efficacia. Aumenta la fiducia in sé e negli altri, favorisce il team building, il peer-to-peer learning e la propensione al learning by doing. Genera più calma nel valutare le priorità e ciò determina attività e risultati di maggiore qualità.
5. Leadership. Migliora le competenze manageriali favorendo una visione a medio-lungo termine grazie ad un allenamento continuo tramite la palestra della mindfulness. Facilita la scelta delle relazioni e la consapevolezza dei diversi ruoli.
6. Resilienza. Il fallimento diventa un mezzo per nuove esperienze, la resilienza consiste quindi in un atteggiamento che è un allenamento al cambiamento costante. Peter Diamandis, co-founder della Singularity University, ha detto «If you want to create a successful, hyper-growth company around solving tough problems, you’ve got to create the right culture, learn to rapidly experiment, and encourage rapid failure in your organization». Vale nell’impresa, come nello sport, così come nella vita quotidiana. Gli ostacoli, insomma, come opportunità di crescita.
7. Concentrazione. Meno distrazioni, più “momento presente”. Ridurre il multitasking e favorire ad es. il digital detox (pratica promossa anche dall’imprenditore Richard Brenson nella Virgin determina conseguenze positive per il proprio benessere personale e professionale (anche alimentare e fisico (se ne parla anche QUI).
8. Innovazione. Per l’esplorazione serve la creatività, che è stimolata dalla pazienza e dalla curiosità. Da qua la necessità di ridurre ciò che sono i pensieri negativi per potersi aprire a scenari nuovi e differenti. D’altronde è la stessa scienza ad affermare che essere ottimisti porta ad un circolo virtuoso in quanto determina la produzione di endorfine.
9. Connessione. Mente e corpo vanno allenati insieme con un approccio in stile mindfulness, l’attività fisica può infatti contribuire al superamento di momenti di sofferenza psicologica e viceversa.
10. Gratitudine. E’ la via per la felicità e il benessere, come ha esplicitato in un famoso TED talk il monaco David Steindl-Rast.
Ci sono App che danno un supporto in questo percorso, come Happify.com, ma tutte queste sono aspirazioni applicabili nella nostra vita quotidiana solamente tramite un allenamento costante, la mindfulness è infatti da praticare per essere compresa appieno. L’intelligenza emotiva non può che essere via necessaria al proprio successo nella vita, quindi, in quanto enzima ad uno sviluppo della propria esistenza quotidiana in maniera serena e sana. Perché come ha detto l’imprenditrice Bel Pesce «The only way to really achieve all your dreams is to full enjoy every steps of your journey».