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Ci sono lavori nuovi che non solo hanno un impatto positivo sul pianeta ma sono anche ben pagati. Ecco quali sono.
Una buona notizia: salvare il pianeta non è, come vuole il luogo comune, soltanto una roba per idealisti amanti dell’utopia e con la testa un po’ tra le nuvole. L’ambientalismo, oltre che una necessità, è anche il modo in cui si possono declinare decine di nuovi mestieri che nei prossimi anni saranno fortemente richiesti e, in molti casi, pure ben pagati.
Ottimi motivi per prepararsi al meglio, già a partire dalla scelta dell’indirizzo di studio. Il primo esempio di questi green job in grande ascesa è la figura dei tecnici installatori dei pannelli solari: secondo la stima di O*Net – che ha presentato uno studio sui mestieri del futuro legato all’ecologia – da qui al 2026 la richiesta di questi specialisti crescerà del 104,9 per cento. Tradotto: in soli sette anni potrebbero più che raddoppiare i lavoratori addetti ad assemblare, installare o riparare i pannelli.
Numeri simili, ma leggermente inferiori, sono quelli che riguardano i tecnici delle pale eoliche, che hanno un potenziale di crescita del 96,3 per cento nello stesso arco di tempo. Più che rispettabile, in questo caso, il salario medio, calcolato da O*Net in quasi 55mila dollari l’anno. Ma tra le mansioni più richieste non ci saranno solo quelle degli operai e dei tecnici specializzati. Basti pensare che in forte crescita è il settore delle scienze atmosferiche e spaziali, i cui studi investigano i fenomeni del meteo in chiave sempre più sofisticata rispetto alle previsioni del tempo a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa. Sempre più determinanti, infatti, sono le competenze che possono aiutare a prevedere – e in alcuni casi prevenire – eventi catastrofici come uragani o alluvioni, anche grazie all’utilizzo dei big data.