Per la rubrica Italiani dell’altro mondo intervista ai fondatori di Selectic, piattaforma per lo scouting aziendale. “Abbiamo testato sulla nostra pelle pregi e difetti dei test di selezione e dalla nostra esperienza personale è nata l’idea imprenditoriale”
Antonio e Nicolas sono due ragazzi che, a fine 2021, da Milano si sono spostati in Germania. Delusi dai pochi sbocchi lavorativi che il Belpaese ha offerto loro, dopo la laurea triennale in Economia Aziendale all’Università Cattolica di Milano e alla Bocconi, si sono trasferiti in Germania per completare il ciclo di studio con una magistrale in Economia presso l’Università WHU – Otto Beisheim School of Management. I due giovani non si conoscevano ancora; le loro strade si sono incrociate proprio nel campus tedesco, a Vallendar, in Renania Palatinato. Da quell’incontro fortuito è nata l’idea di mettere in piedi una startup nel settore dell’HR Tech in collaborazione con uno studente tedesco, Marcel Michalik.
“Dalla delusione della ricerca di lavoro in Italia ci sentivamo in dovere di creare un sistema per permettere alle aziende di valutare le vere capacità di un candidato, che vanno oltre a quello che si scrive in un CV”, spiegano Antonio e Nicolas. Li abbiamo intervistati per farci raccontare meglio la loro storia e l’avvento dell’idea che ha permesso loro di chiudere recentemente un round pre-seed con Allygatr, fondo di venture capital tedesco specializzato in HR Tech.
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Di che cosa si occupa Selectic?
Selectic è un software che permette di valutare in pochi minuti come si comporterebbe un candidato in una situazione lavorativa reale, generando e rielaborando una gran quantità di dati sulla qualità dei talenti che ogni dipartimento di risorse umane attrae nel processo di selezione. Prima e dopo il Covid ci siamo resi conto che il problema nelle selezioni delle schede tecniche dei candidati era, spesso, l’autovalutazione dato che, online è difficile avviare questa fase di testing ed è complicato, per l’azienda, capire se effettivamente quel candidato abbia le competenze richieste. Con Selectic vogliamo dare alle aziende una soluzione efficace e veloce per avviare test pratici. Selectic crea tipi di domande differenti a seconda della posizione ricercata e può essere integrato con piattaforme che permettono il live testing; ad esempio con il pacchetto di Google in Excel o Powerpoint o Piton. Successivamente, al candidato viene proposta una fase di test sulle soft skills; ad esempio deve completare un certo percorso entro 3 minuti. Abbiamo trovato il modo di far fare al candidato diverse operazioni pratiche cosicché l’azienda possa sia constatare le soft skills che i passaggi che ha fatto. Si tenga presente che il tutto avviene con telecamera e microfono del PC accesi e lo schermo viene registrato. All’azienda forniamo anche gli analytics con i risultati dei test che combinano le risposte alle domande e i parametri di valutazione adottati dall’HR manager.
Come avete sviluppato il software?
Siamo partiti dall’analisi sia dell’azienda che del candidato con soluzioni di data driven e abbiamo messo a punto un sistema scalabile grazie al quale il candidato riesce a portare a termine un test che sia affidabile e che effettivamente metta alla prova le sue competenze. Pertanto proponiamo una soluzione che è diversa, ad esempio, dai test a risposta multipla. Abbiamo impiegato 3 mesi per costruire una prima versione DEMO, poi siamo passati al round. Abbiamo perso molto tempo dietro alle fasi burocratiche e di fundraising e, di fatto, siamo registrati come startup alla Camera di Commercio tedesca da maggio. Selectic è un software versatile che può essere impiegato da qualsiasi tipo di azienda che faccia recruitment.
Quali sono le differenze con i vostri competitor?
I software proposti dai nostri competitors non hanno tante delle funzioni che proponiamo noi. Ad esempio, il manager HR, con Selectic, può aprire la data analytics e vedere i punti di forza e di debolezza del candidato; dando indicazioni all’azienda anche sulla spesa che implicherebbe quel tipo di recruitment. Prima di fare il test, l’azienda sceglie che domande fare al candidato ma se, ad esempio, dai test fatti emerge che questa domanda non è centrale nel recruitment, l’azienda la può valutare e riformulare in qualsiasi momento.
Come mai vi trovate in Germania?
Dopo aver conseguito la laurea triennale in Economia Aziendale a Milano ci siamo trasferiti in Germania per completare il ciclo di studio con una magistrale in Economia presso la WHU – Otto Beisheim School of Management. Siamo rimasti delusi dal fatto che, nel nostro Paese, le prospettive di lavoro non siano state congruenti con quanto ci saremmo, invece, aspettati. Proprio sulla nostra pelle abbiamo testato pregi e difetti dei test di selezione e dalla nostra esperienza personale abbiamo deciso di avviare l’idea imprenditoriale.
“Abbiamo testato sulla nostra pelle pregi e difetti dei test di selezione e dalla nostra esperienza personale abbiamo deciso di avviare l’idea imprenditoriale”
Quale è il contesto all’interno del quale siete emersi in Germania?
Si deve tenere presente che qua c’è un concetto di network molto diverso rispetto a quello italiano, e anche di startup; il livello di investimenti è più alto e, di conseguenza, diventa più difficile anche accedere al network. La stessa Università dove abbiamo studiato ci ha dato modo di poterci lanciare nel mondo delle startup dato che vanta la presenza, ad esempio, dei founder di Zalando, Flixbus, Sumup e gli eventi a cui abbiamo partecipato erano focalizzati sul settore startup e venture capitalism. Proprio durante uno di questi siamo stati selezionati per una 3 giorni di bootcamp e siamo stati contattati da un fondo di venture capital che investe in Hr Tech. E’ stata proprio la nostra Università a farci, in un certo senso, da incubatore: tramite il suo network ci ha consigliato venture capital, acceleratori e incubatori che investono in queste fasi della startup. I nostri stessi professori ci hanno aiutato nello sviluppo dei test e adesso lavoriamo con aziende di consulenza strategica, di sviluppo web e recruiting.
“I nostri stessi professori ci hanno aiutato nello sviluppo dei test e adesso lavoriamo con aziende di consulenza strategica, di sviluppo web e recruiting”
Da chi è composto il vostro team?
Nel team siamo io e Antonio, rispettivamente CEO specializzato in consulenza strategica e private equity e CTO e data Analyst e Marcel Michalik: CFO e cofounder, che si occupa di servizi finanziari e consulenza strategica.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Ora l’obiettivo è iniziare il fundraising entro la metà dell’anno anche tramite il nostro attuale investitore. Il processo seed è complicato. Qui, generalmente, gli investitori tedeschi investono solo in startup tedesche e noi abbiamo avuto l’accortezza e la fortuna di aver aperto una startup qua. Riuscire ad entrare nel mercato tedesco senza essere affiancati da una persona tedesca qui è molto difficile, soprattutto se non si conosce bene la lingua: per noi è stato essenziale avere Marcel nel team, che è stato la nostra figura chiave che ci ha aiutato a interfacciarci con gli investitori. Negli ultimi anni il settore HR ha ricevuto molti investimenti, soprattutto dopo il boom imposto dal Covid. Per il momento ci siamo concentrati sul B2B ma vorremmo arrivare anche al B2C per offrire soluzioni ai candidati che gli possano permettere di migliorare il concetto di network, skills e fitting. Selectic sarà sempre più avanzato, con la creazione di una grande quantità di test e la possibilità di fornire dati sempre più dettagliati alle aziende. Vorremmo crescere anche lato “interview” per creare un software per le interviste faccia a faccia, più interattivo e con una piattaforma specifica per le videochiamate.