Un selfie dalla propria “postazione” casalinga con l’hashtag dedicato. Un modo per fare squadra anche a distanza
“Le giornate che stiamo vivendo sono molto lontane dalla quotidianità del nostro lavoro. Lo smart working, che in Sanofi facciamo da ben sei anni, ci è venuto in soccorso. Ci sta aiutando ad affrontare meglio questa fase delicata”. Così Laura Bruno, Direttore Risorse Umane in Sanofi Italia, racconta queste giornate fuori dall’ordinario a causa dell’emergenza Coronavirus. Come in tante altre aziende in Italia, anche nella filiale italiana di Sanofi, multinazionale francese della salute, lo smart working è stato esteso a tutta la settimana e anche al personale del territorio operante nelle zone del nord Italia interessate dalle prime disposizioni del Governo a seguito dell’emergenza sanitaria globale in corso. Malgrado le difficoltà c’è l’opportunità di cogliere il potenziale che offre oggi il digitale nel lavoro.
Sanofi, i numeri dello smart working
E intanto secondo alcuni analisti ed esperti di innovazione professionale è in atto la più grande sperimentazione di lavoro a distanza. Così al pc, in call tramite Zoom, in chat, il lavoro va avanti, nonostante tutto. “Però attenzione. Quando parliamo di flessibilità logistica per il lavoro non dobbiamo tirare in ballo solo le tecnologie che consentono di fare video call e di restare connessi. C’è un tema di cultura, di alfabetizzazione al lavoro a distanza. Le persone vanno accompagnate in questo percorso di comprensione di dinamiche differenti. Noi in Sanofi facciamo smart working nelle nostre sedi di Milano, Modena e Roma dal 2014 e negli ultimi due anni lo abbiamo esteso anche al personale degli uffici dei nostri quattro siti produttivi. A poter usufruire dello smart working due giorni a settimana sono oggi oltre 400 collaboratori, il 73% dei quali è donna. Da questo punto di vista eravamo già preparati e ci siamo quindi sentiti più a nostro agio nell’affrontare questa situazione così delicata, rispetto ad altre realtà”, precisa Bruno.
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“E così, a dieci giorni dai primi provvedimenti presi d’urgenza dal Governo, abbiamo sentito l’esigenza di coinvolgere tutti i colleghi che lavorano da casa, invitandoli a condividere i loro pensieri e le loro riflessioni su questa nuova dimensione della quotidianità che può risultare talvolta difficile. E la loro risposta è stata corale, a suon di #NoiCiSiamo. È il nostro modo per portare un messaggio importante a tutti i nostri interlocutori, siano essi pazienti, medici, istituzioni. Ma anche un messaggio di vicinanza alle persone che lavorano da quasi due settimane in smart working e che molto probabilmente lo faranno ancora”, afferma Bruno.
© Foto di Polina Zimmerman da Pexels
La campagna social
“L’hashtag che abbiamo adottato rappresenta la nostra voglia di mantenere il presidio, di affrontare le difficoltà facendo squadra, di non arrendersi al flusso costante di comunicazioni che arrivano e che disorientano. Perché quelle ufficiali e degli esperti tendono purtroppo a disperdersi nei contributi di tutti. Un gesto semplice ancora più importante per un’azienda che si occupa della salute delle persone, perché significa esserci e dimostrarlo”.
Sin dalle prime ore di questa enorme emergenza sono stati istituiti tre distinti piani di attività che coinvolgono le funzioni aziendali in base alle rispettive competenze. Da una parte il team (Risorse umane, Comunicazione, Medicina preventiva, la Security, il facility management e le infrastrutture IT) che si occupa della sicurezza e della salute delle persone siano esse personale di sede, di territorio o di stabilimento, dall’altra i due distinti team che stanno gestendo gli aspetti legati al business continuity delle attività commerciali e industriali (le funzioni commerciali nel loro insieme, la direzione medica, la Supply Chain, il Finance e l’industriale).
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Sanofi è un partner chiave della salute pubblica per un’ampia gamma di soluzioni terapeutiche, tra cui anche farmaci salvavita. Ogni giorno a fianco di dipendenti, partner, fornitori, clienti è impegnata per assicurare la continuità delle proprie attività produttive e commerciali in tutto il territorio nazionale. Oltre allo smart working esteso, sta limitando i trasferimenti e i viaggi dei propri dipendenti, privilegiando le attività in remoto attraverso l’utilizzo di strumenti digitali per le riunioni e i meeting interni ed esterni, annullando tante attività ed eventi sul territorio. Ha inoltre deciso di limitare le attività di informazione medico scientifica nelle strutture ospedaliere in questo momento focalizzate sulla gestione delle emergenze. “La nostra azienda fornisce salute e non può fermarsi ma le nostre persone devono lavorare in totale sicurezza, sentirsi parte di una squadra che sta gestendo al meglio questa difficoltà”, conclude Laura Bruno.