SoftBank l’aveva acquisita nel 2016 per 32 miliardi di dollari. Sta finendo l’inverno dei capitali?
Oggi, giovedì 14 settembre, è il giorno della quotazione a Wall Street per Arm, società UK specializzata nella produzione di semiconduttori. Alla vigilia l’azienda ha raggiunto una valutazione di 54,5 miliardi di dollari, cifra che renderebbe questa l’IPO più importante del 2023. Nelle scorse ore il Financial Times ha riportato che il valore di un’azione si aggirerebbe intorno ai 51 dollari. La notizia è di rilievo non soltanto per il settore dei chip, sempre più centrale da alcuni anni a questa parte, ma anche per l’ecosistema tecnologico globale, messo a dura prova dall’elevato costo del denaro e da investimenti VC più mirati (e scarsi) rispetto a un tempo.
A giocare un ruolo decisivo nell’IPO di Arm c’è SoftBank, holding di investimento giapponese famosa in tutto il mondo per le sue partecipazioni in Big Tech e startup. Nel 2016 ha acquisito Arm per 32 miliardi di dollari. In questa IPO SoftBank ha deciso di offrire il 9,4% delle quote della società con l’obiettivo di raccogliere 4,9 miliardi di dollari. L’azienda controllerà comunque la maggioranza (circa il 90%) di Arm. Tra i clienti dell’azienda britannica compaiono alcune delle più importanti multinazionali tecnologiche mondiali come Apple, Nvidia, TSMC, Google, Samsung e Intel. Tutti questi hanno espresso l’intenzione di partecipare alla quotazione con un investimento.
Nel raccontare l’IPO di Arm la stampa di settore ha citato uno degli ultimi precedenti di una società tech presentatasi in Borsa per la quotazione. Rivian, nel 2021, si era quotata a Wall Street con il proprio progetto di mobilità elettrica (realizza anche van per Amazon). Definita più volte (e forse prematuramente) la rivale di Tesla, Rivian sta subendo da anni pesanti correzioni: da 130 dollari ad azione a fine 2021 è crollata a poco più di 20 dollari. Ancora presto per dire se l’IPO di Arm contribuirà o meno a chiudere un periodo di incertezza, spalancando le porte adaltre quotazioni e generando fiducia tra gli investitori. Va comunque segnalato che pochi giorni la californiana Instacart ha annunciato l’obiettivo IPO.