Software di mobile device management totalmente italiano per la gestione della didattica a distanza e il controllo su cyberbullismo e sexting.
Chiunque abbia parenti e conoscenti genitori di 6/13enni sa che il lockdown è stato per loro quasi un periodo infernale e per i genitori degli adolescenti un incubo in cui non riuscire a far seguire il programma ai propri ragazzi.
Il personale dirigenziale e didattico, si è trovato a far fronte a una situazione di emergenza senza avere conoscenze del mondo EdTech e competenze già maturate in passato.
Il risultato è che ogni scuola, ma ancor peggio ogni classe e in ogni classe ogni professore, ha scelto una suite, una app, un’estensione, un padlet diverso per condividere i propri programmi con gli studenti, lasciando i genitori in un vortice disorganizzativo da gestire da soli.
Cosa ne pensano i genitori della Didattica a distanza?
Secondo una recente ricerca dell’istituto Mario Negri la DAD (didattica a distanza) viene bocciata in toto per i seguenti motivi:
- per l’85% dei genitori scarica gli insegnanti dalle loro responsabilità;
- il 59% dei genitori ha notato una scarsa partecipazione e disattenzione dei ragazzi dovuto al prolungato lavoro individuale e alla difficoltà di gestire più tool;
- per il 41% è poco efficace come strategia per l’apprendimento.
Il punto sulla digitalizzazione delle scuole
Il punto è che se i problemi fossero “solo” questi, saremmo già parecchio fortunati. In verità ci sono più di un milione di minorenni che vivono in Comuni in cui non arriva la rete internet veloce. In Calabria solo il 67% delle famiglie ha la possibilità di usare internet. Per quanto riguarda le scuole dotate di tablet, questo è un dato che non è facile reperire, si è solo a conoscenza di quante hanno o Pc o tablet. In ogni caso la media è piuttosto bassa: a Milano c’è un device ogni 20 studenti (uno a classe). La provincia più IT d’Italia è Sondrio (1 ogni 10) mentre fanalini di coda sono sempre Calabria e Campania, dove mediamente si trova un device ogni 33 studenti. In generale, il 12,3% delle scuole italiane non possiede né un PC né un tablet, numero che raggiunge il 20% se si considera solo il Mezzogiorno. Sono dati dell’Osservatorio sulla Povertà Educativa dell’Associazione “Con i Bambini” e della Fondazione Openpolis.
La proposta di nuovi fondi dal Governo per agevolare la Didattica a distanza
Il Governo e il Ministero pianificano di elargire fondi ma non danno indicazioni e suggerimenti per risolvere la gestione di Dirigenti e Professori. Il Governo, all’interno del PNR – Piano Nazionale di Riforma, ha inserito il Bonus per l’acquisto di dispositivi elettronici e connettività. Potranno beneficiarne solamente le famiglie con ISEE minore di €20K e distribuiranno €200 per abbonamenti internet o €500 per acquisto tablet e smartphone. Per le famiglie con ISEE maggiore a 20K ci saranno voucher indirettamente proporzionali al crescere dell’ISEE.
I Fondi del Ministero, rimanendo alle ultime informazioni di fine marzo, saranno così suddivisi:
- €70 milioni per l’acquisto di device che saranno distribuiti in comodato d’uso a studenti bisognosi;
- €5 milioni per la formazione del personale didattico;
- €10 milioni per favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning;
- assunzione di collaboratori assistenti IT informatici per le scuole che ancora non ne hanno uno.
Una storia che inizia come molte: Roberto, IT di una scuola di Padova
Roberto Tramelli è uno dei tanti consulenti IT che lavora(va) anche per le scuole, in particolare il Liceo Respighi di Piacenza, una delle prime scuole d’Italia a dotare i propri studenti di iPad. La difficoltà incontrata dagli insegnati è quantomai attuale e condivisa oggi in tutta Italia: la distribuzione dei contenuti in maniera agile, la definizione di regole di utilizzo dei device, la gestione dei filtri web e la rete di connessione. Roberto, insieme a un team di consulenti, iniziò a implementare il software che oggi, dopo anni di test, miglioramenti, aggiornamenti e ampliamenti di funzionalità, si chiama Chimpa ed è disponibile per tutte le scuole d’Italia e, fra poco, del mondo.
Il Mobile Device Management software tutto italiano
Chimpa è uno strumento di gestione e non di formazione. E’ un aiuto per il personale scolastico e i Dirigenti. E’ un sistema di MDM, Mobile Device Management che permette, attraverso il cloud, di gestire ogni device collegato da remoto. Il sistema, in linea con le leggi e le direttive della privacy, dopo approvazione dei genitori dei ragazzi delle linee guida individuate dalla scuola e in linea con le policy Andoid ed Apple, declina l’approccio B2B corporate al mondo scolastico. In questo modo il download delle estensioni, app e software utili per la DAD avviene in automatico sui device, si effettua un controllo e/o blocco orario dell’utilizzo dei social network e della navigazione internet, si costruiscono firewall e blocchi su siti vietati ai minori o non legati a funzionalità didattiche.
Roberto diventa CTO di XNOOVA
Roberto, dopo il primo anno di sviluppo, si rende conto che il lavoro da fare è tanto, così come le potenzialità del progetto. Chiede quindi finanziamenti, in primis a Ligra, società che col tempo si divide in più realtà fra cui XNOOVA, oggi proprietaria al 100% di Chimpa e guidata dal CEO 38enne Gianluigi Cravedi, a capo anche della holding a cui appartiene XNOOVA, la LGC Holding di Vibolzone, un paesino alle pendici degli Appennini emiliani fra il fiume Trebbia e il torrente Nure in provincia di Piacenza. Oggi Roberto è ancora il CTO dell’azienda.
XNOOVA e i progetti di Gianluigi Cravedi per Chimpa
Gianluigi invece è il proprietario, finanziatore e responsabile dello sviluppo commerciale della startup innovativa.
“XNOOVA, con Chimpa, è l’unica società in Italia a sviluppare software di Mobile Device Management propri. I nostri competitor sono colossi mondiali ma non ci spaventiamo. Siamo solo molto curiosi e desiderosi di portare la nostra innovazione a chiunque ne avesse bisogno. Infatti Chimpa, anche se pensato per le scuole, è utile per la gestione da remoto di tutti i dispositivi monitor e lavagne interattivi, per cui può essere utilizzato in ambiti di videoconferenze, corporate, convegni, universitari e molto altro ancora”.
Chimpa supporta sia i sistemi Android (Google) sia Apple (iOS), coprendo la maggior parte dei device disponibili sul mercato.
“Da fine 2015 a quasi tutto il 2019 abbiamo lavorato con pochi istituti, perché ci siamo concentrati sullo sviluppo e sui test. Oggi Chimpa è pronto, può essere solo amplificato. Vogliamo ad esempio fare in modo che supporti anche i sistemi Windows per avere una copertura totale dei dispositivi mobili presenti sul mercato.”
Fra 2019 e 2020 gli istituti che si avvalgono di Chimpa si sono moltiplicati e oggi sono oltre 500 per circa 20.000 studenti/device. La vendita è indiretta: XNOOVA si confronta con rivenditori locali, società di IT che già lavorano con le scuole. Al momento il servizio viene richiesto maggiormente al Nord Italia e dalle scuole secondarie di 2° grado, ma la verità è che il sistema di controllo del device è utilissimo anche per contrastare forme di cyberbullismo e sexting, di cui sono vittima principalmente i ragazzi in età puberale delle scuole medie.
Un’arma in difesa della consapevolezza della propria impronta digitale e contro cyberbullismo e sexting
Attraverso programmi di consapevolezza gestiti dalla scuola e/o associazioni di riferimento si può guidare i ragazzi a comprendere il perché di come è impostato Chimpa e imparare un buon utilizzo dei social network in autonomia. Inoltre il controllo da remoto invia all’Admin modalità e tempi di utilizzo dello strumento da parte del ragazzo/a. Con il permesso dei genitori, il report sul suo utilizzo può essere condiviso con loro.
Una semplice reconditazione per i Dirigenti e un’internazionalizzazione già avviata
Non solo: la suite di analytics di Chimpa rende più agevole la rendicontazione dei Dirigenti Scolastici al Ministero dell’Istruzione in caso questi volessero far rientrare l’acquisto del software nella loro richiesta di Finanziamenti al Ministero.
Il Software è proprietario e depositato, ha già ricevuto sia la certificazione Google che quella Apple e Gianluigi, da bravo imprenditore, si è già mosso per andare oltreconfine.
“Abbiamo già 50 scuole clienti ad Hong Kong e un rivenditore attivo per far conoscere Chimpa in Cina e Taiwan. Abbiamo appena chiuso un accordo con un rivenditore per gli Stati Uniti e stiamo lavorando per capire quali possano essere i nuovi mercati in cui sbarcare. Chimpa e XNOOVA non sono stati pensati per un solo target e un solo paese. La soluzione è di portata globale, per cui stiamo agendo su più fronti. La grande flessibilità del prodotto ci permette di adattarlo alle necessità locali in poco tempo. Per ora è stata necessaria solo una semplice traduzione della dashboard, nulla di più”.
Altri prossimi sviluppi?
“Iniziando dalla base Android vogliamo rendere possibile una totale personalizzazione del desktop del device, in cui sono presenti esclusivamente widjet e app richieste dal cliente, eliminando anche quelle di base.”
Insomma quattro anni di sviluppo per arrivare ad avere un prodotto finito e, probabilmente, nel periodo in cui ce n’era maggiormente bisogno.