Le lezioni inizieranno ad aprile, organizzate in 3 moduli da 8 ore, e sono rivolte a professionisti in diversi settori di mercato e posizioni, coinvolti nelle attività di analisi delle strategie di riposizionamento del brand per attrarre nuovi target di mercato e costruire nuovi legami e brand loyalty
Gli ambienti virtuali saranno davvero il nostro futuro? Metaverso (o i metaversi: ancora non abbiamo capito quanti saranno) dice proprio di sì. E i videogiochicostituiranno una industria imprescindibile, anche nel nostro Paese, che pure, a startup innovative e software house videoludiche, insegue “vicini di casa” come Francia e Germania? I dati di IIDEA, l’associazione di rappresentanza del settore, sembrerebbero confermarlo: il giro d’affari complessivo legato ai videogiochi in Italia nel 2020 ha registrato una crescita del +21,9 % rispetto all’anno precedente, arrivando a superare la simbolica cifra di 2 miliardi e totalizzando 2 miliardi e 179 milioni di euro. La vendita delle console ha fruttato in totale 275 milioni di euro, di cui l’89 % relativo alle home console (con una contrazione del 9,2 %) e l’11 % derivanti da vendite di console portatili (aumentate del 70 % rispetto al 2019).
E così la Milano School of Management (MiSoM) dell’Università Statale insieme a Reti SpA (azienda IT specializzata in servizi di System Integration, che adotta concretamente videogame, storytelling interattivo e tecniche di narrative communication nelle proprie pratiche organizzative), hanno deciso di inaugurare il corso executive “Customer engagement e narrative communication”, per rispondere alla necessità di professionisti con competenze innovative e transdisciplinari nell’ambito del marketing e della comunicazione. Nel progetto sarà coinvolta anche Nintendo, “che offrirà una preziosa insight sulle sinergie tra interactive storytelling, marketing, mondi virtuali e videogiochi”.
“L’interattività e la commistione con realtà virtuali di intrattenimento sempre più influenza le nostre vite, e la costante crescita di questo fenomeno è stata solamente acuita e velocizzata dagli effetti della pandemia”, ha spiegato Laura Anna Ripamonti, course director, e responsabile e co-fondatrice del laboratorio di ricerca PONG. “Le imprese hanno la necessità di arricchire il colloquio coi consumatori attraverso esperienze coinvolgenti e interattive, basate sul linguaggio dell’intrattenimento digitale che è la realtà quotidiana per più di 3 miliardi di persone, numero destinato ad aumentare”, ha poi aggiunto.
Si tratta, spiegano dall’ateneo meneghino, della prima e unica esperienza di questo genere in Italia: il corso aiuta a interpretare i riferimenti culturali innovativi, basati sull’interazione e la comunicazione nell’ambiente virtuale, per applicarli al business e alla relazione tra brand e consumatori oltre che alla brand experience.
Le dinamiche relazionali che stanno acquisendo progressiva centralità negli ecosistemi della comunicazione e del marketing richiedono, infatti, competenze nuove e transdisciplinari: i paradigmi interattivi della narrazione distribuita, dei videogiochi e dell’intrattenimento mostrano grande potenziale di sviluppo per un mondo nel quale il coinvolgimento e la partecipazione dei consumatori sono diventati fattori critici per il successo, come dimostrato dalla nascita e diffusione degli NFT e del Metaverso.
“In questi ultimi anni l’ecosistema digitale ha varcato e costruito nuovi mondi, coinvolgendo un pubblico sempre più numeroso e al tempo stesso selettivo ed esigente”. ha detto Bruno Paneghini, Presidente e Amministratore Delegato di Reti. “Oggi le aziende non possono più permettersi di rimanere ai confini di queste nuove realtà digitali perché non soltanto fanno parte della quotidianità, ma anche perché permettono di costruire un rapporto più stretto ed esclusivo con il consumatore e i propri dipendenti. Alla base di questo sistema in continua evoluzione – ha proseguito Paneghini – occorre però fare formazione e aggiornarsi continuamente. Siamo, dunque, orgogliosi di poter mettere a disposizione il nostro know-how e la nostra sede, rendendoci parte attiva di questo importante progetto”.
In questo contesto, dicono dalla Statale di Milano, lo storytelling e il brand storytelling diventano strumenti per condividere esperienze e valori, creare consapevolezza, promuovere loyalty e retention, attraverso esperienze immersive nelle quali il consumatore partecipa alla narrazione attivamente. Per sfruttare efficacemente le opportunità offerte dai media contemporanei, è tuttavia necessario per i professionisti del marketing e della comunicazione padroneggiarne perfettamente le logiche e comprenderne le profonde implicazioni.
Il corso, viene sottolineato, attinge alle eccellenze formative presenti all’Università Statale nell’ambito dei videogame. Le lezioni inizieranno ad aprile, organizzate in 3 moduli da 8 ore, e sono rivolte a professionisti in diversi settori di mercato e posizioni, coinvolti nelle attività di analisi delle strategie di riposizionamento del brand per attrarre nuovi target di mercato e costruire nuovi legami e brand loyalty.