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In diretta dalle 10 alle 12, sul sito e i canali social di StartupItalia, un open talk in cui conosceremo le 6 nuove vincitrici del premio “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”
Oltre 600 registrazioni sulla relativa piattaforma, più di 320 application, 6 nuove vincitrici, che portano a 100 le giovani scienziate italiane premiate fino ad oggi. Sono i numeri della diciannovesima edizione del premio “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”, promosso in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, che giovedì 17 giugno – in un open talk, in diretta sul sito e i canali social di StartupItalia – assegnerà 6 nuove borse di studio, ognuna del valore di 20mila euro, ad altrettante ricercatrici che si sono distinte nei campi delle scienze della vita e della materia.
Un gap insostenibile
Secondo l’ufficio statistico dell’UNESCO, complessivamente le donne rappresentano ancora una minoranza nell’ambito della ricerca scientifica, costituendo circa un terzo dei ricercatori a livello mondiale. Se poi andiamo a guardare i riconoscimenti scientifici al talento femminile, il soffitto di cristallo appare ancora piuttosto spesso. Tra il 1901 e il 2020, ad esempio, meno del 4% dei premi Nobel è stato assegnato a donne: considerando solo quelli per la Fisica, la Chimica, la Fisiologia o la Medicina, ad aggiudicarsi il Nobel sono state solo 23 scienziate.
E la situazione non è migliore rispetto ad altri prestigiosi riconoscimenti, come la medaglia Fields, definita spesso come il “premio Nobel della matematica”, che finora è stata assegnata solo a una donna, la matematica iraniana Maryam Mirzakhani. Lo stesso discorso vale per il Millennium Technology Prize che, allo stato attuale, annovera solo una vincitrice, Frances Hamilton Arnold, ingegnere biochimico statunitense. Da rilevare che Arnold figura anche tra le 7 scienziate insignite del Nobel per la Chimica. Anche guardando al premio Turing e, quindi, alla computer science, le vincitrici sono state solo tre.
Al contrario, invece, le donne risultano essere destinatarie soprattutto di premi che non riguardano la ricerca, ma ambiti che vanno dall’advocacy all’educazione, dal mentoring all’insegnamento, fino al servizio pubblico.
Stereotipi e pregiudizi
Ma quali sono gli ostacoli che si frappongono nella carriera scientifica di una donna? Innanzitutto, lo stesso orientamento a intraprendere un percorso STEM coinvolge diversi fattori, secondo la Fondazione L’Oréal, promotrice insieme all’UNESCO del programma “For Women in Science”: dall’autostima e valutazione di sé stessi ai gusti personali, dalla conoscenza delle opzioni disponibili al livello accademico (compresi i risultati degli esami), senza trascurare l’importanza dell’ambiente nelle diverse fasi di crescita e sviluppo personale.
Nell’infanzia e adolescenza, a pesare sono soprattutto la famiglia e la scuola, ma anche il gruppo dei pari. Le giovani donne, invece, possono essere influenzate dalla mancanza di modelli e mentori al femminile, come da una conoscenza poco accurata dei settori che costituiscono il mondo STEM e, soprattutto, delle sue opportunità. A livello professionale, possono influire i processi e le logiche di assunzione, la difficoltà a bilanciare responsabilità professionali e familiari, ma anche sessismo e molestie sul lavoro.
A tutto questo, poi, bisogna aggiungere gli stereotipi di genere che si perpetuano attraverso la continua rappresentazione di scienziati, ingegneri e, in generale, innovatori al maschile. Stereotipi che da una parte possono incidere sul senso di appartenenza delle ragazze a un percorso di carriera in ambito STEM, mentre dall’altra possono influire su obiettivi, impegno e persistenza delle donne, una volta intrapresa questa strada.
Il premio
È per questo che L’Oréal e UNESCO si impegnano da 23 anni con “For Women in Science”, il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. L’iniziativa oggi si inserisce nel contesto di un vasto programma incentrato sulla promozione della vocazione scientifica femminile a livello internazionale e sul riconoscimento del lavoro delle ricercatrici di tutto il mondo.
Fin dalla sua nascita, il programma “For Women in Science” ha scelto di premiare con un contributo di 100mila dollari cinque candidate, una per ciascuno dei cinque continenti. Un impegno su scala globale che è stato rafforzato dalla creazione di borse di studio: oltre ai premi alle 5 laureate, infatti, ogni anno vengono assegnate 15 borse internazionali e numerose borse di studio nazionali a giovani ricercatrici di talento. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera ben 3.600 ricercatrici in 118 Paesi. Cinque di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel, come Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020.
In Italia il programma “L’Oréal Italia Per le Donne e la Scienza” è giunto alla sua diciannovesima edizione, che dal 2002 a oggi ha assegnato 100 borse di studio. Giovedì 17 giugno verranno proclamate le 6 nuove vincitrici, selezionate da una commissione composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani, guidati da Lucia Votano, dirigente di ricerca emerita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Appuntamento al 17 giugno
Non perdete l’open talk di giovedì 17 giugno, dalle 10 alle 12, in versione phygital e in diretta sul sito e i canali Facebook, LinkedIn e YouTube di StartupItalia. A moderare l’evento sarà Alma Grandin, giornalista RAI, che nella prima parte si confronterà con François-Xavier Fenart – Presidente e AD di L’Oréal Italia – ed Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale per l’UNESCO. A seguire, il panel con Francesca Santoro – Head of the Tissue Electronics Lab IIT -, Linda Raimondo – studentessa di Fisica all’Università di Torino e divulgatrice scientifica in TV e sui social, – Enrico Bucci – Adjunct Professor, Sbarro Institute-Temple University Department of Biology, Philadelphia – e la Professoressa Lucia Votano. Nella parte finale dell’open talk, conosceremo le 6 nuove vincitrici del premio L’Oréal-UNESCO, che grazie alle borse di studio assegnate loro potranno portare avanti il proprio progetto di ricerca in Italia.