Gululu è la bottiglia intelligente: più i bimbi bevono l’acqua e più il “mostriciattolo” digitale cresce e gioca
Si chiama Gululu ed è una bottiglia intelligente. Anzi, è una borraccia (stanno tornando di moda, non lo sapevate?). È destinata ai più piccoli e nell’idea della californiana Bowhead Technology serve a sposare salute e gioco: far bere di più i piccoli tenendoli discretamente sotto controllo e fornendo loro uno stimolo ludico. Più bevono e meglio accudiscono, e fanno crescere, il loro “mostriciattolo” digitale che abita nel display del contenitore. Una sorta di riedizione del Tamagotchi a vent’anni dalla sua prima comparsa.
I bambini bevono poco
Anche se le indagini non concordano del tutto sulla quantità effettiva di liquidi da assumere nel corso della giornata, molte segnalano comunque una carenza generalizzata. Uno degli ultimi studi, firmato dalla School of Public Health dell’università di Harvard, racconta per esempio che oltre la metà dei bambini e degli adolescenti statunitensi non beve a sufficienza. Gululu vuole dar loro una mano grazie a una conformazione e a un design fascinosi: display, tasto home, sensori touch, Wi-Fi e ricarica wireless. Ma soprattutto, capacità di tenere sotto controllo quanta acqua è stata bevuta.
Il successo su Kickstarter
Il funzionamento è facile e la campagna su Kickstarter sta d’altronde decretando un successo clamoroso: a 38 giorni dal termine ha già ampiamente superato il traguardo dei 100mila dollari convincendo 332 investitori. I genitori devono stabilire un obiettivo in base a peso, età e luogo d’abitazione e tenere d’occhio i progressi sia sul display che tramite un’app collegata che condivide i dati in cloud. Per fare progressi i bimbi vengono stimolati da tre pet digitali – un paio ricordano una medusina, un altro un polipetto, d’altronde di liquidi parliamo – che crescono e si evolvono in base alla loro diligenza, per così dire.
Come funziona
“Immaginate un Tamagotchi odierno incontrare una bottiglia d’acqua, unirsi e creare un prodotto disegnato per incoraggiare i bambini a idratarsi – si legge sulla pagina della piattaforma di crowdfunding – Gululu Interactive Bottle è questo. Ci vivono dentro degli animaletti animati che esplorano l’universo di Gululu (sorta di piccolo mondo sottomarino, n.d.a.) in base a quanto e come i bambini bevono. I sensori, insieme al software educativo e sociale, consentono ai piccoli utenti di prendersi cura degli animali e fare nuovi amici. Assumendo allo stesso tempo abitudini salutari che dureranno per tutta la vita”. Un po’ come in Bump, se due borracce vengono scosse e urtate l’una contro l’altra, i neoTamagotchi giocano insieme. Insomma, un vero gioiello che ci racconta come un oggetto apparentemente banale possa arricchirsi di caratteristiche avvincenti. Pensata per bambini dai tre anni in su, Gululu è privo al 100% di bisfenolo A, a prova di acqua e di polvere e molto resistente. Integra anche un paio di modalità per la scuola e per il riposo notturno: in certi orari stabiliti da mamma e papà le simpatiche bestiole digitali vanno a nanna evitando ogni distrazione ai bambini. Pace.
Bello ma occhio ai gadget
I gadget di ogni giorno, anche i più basilari, si occupano in modo sempre più raffinato di badare alla nostra salute. Eppure se Gululu sembra un’intuizione brillante, non sempre le cose vanno per il verso giusto. App e dispositivi per il benessere individuale, anche dei più piccoli, finiscono spesso nel mirino delle autorità. Proprio in questo periodo FitBit, azienda di San Francisco leader nei fitness tracker, è per esempio bersaglio di una class action, fra le prime negli Stati Uniti in questa nicchia. Gli utenti contestano appunto la correttezza delle informazioni sui passi e sull’attività fisica conteggiati dal dispositivo. Dal sonno allo sport, le stime sarebbero insomma esagerate. Falsando, questo il punto della contesa, le valutazioni effettuate in base ad esse.