Gratitudine, generosità, autocoscienza, adattabilità. Il tutto rinforzato da strumenti basati sul pensiero progettuale, da un diario quotidiano della gratitudine a un mazzo di carte con tecniche di risoluzione dei problemi. Ecco cosa insegnano
“Mi ha davvero aiutato a capire quale fosse il concetto di vocazione”, dichiarano gli studenti che hanno frequentato alla Stanford University il corso Designing Your Life: concetti e tecniche di pensiero progettuale. Partito come esperimento nella primavera 2010 il progetto è guidato da Bill Burnett, direttore esecutivo del programma di design di Stanford, e da Dave Evans, già capo della progettazione del primo mouse di Apple prima di lanciarsi nel singolare percorso di formazione. Burnett e Evans, per anni hanno lavorato nelle aziende tecnologiche della Silicon Valley e hanno pubblicato un libro proprio su questi temi.
Applicare il processo creativo del design alle grandi domande della vita
Designing Your Life è decollato in un attimo e oggi è tra i corsi più ambiti dagli studenti sia senior che junior del campus di Stanford: applicare il processo creativo del design alle grandi domande della vita, che non sempre seguono logiche convetional. Infatti, l’approccio insegnato da Burnett e Evans stravolge tutta una serie di convinzioni legate alla professione, alla carriera e anche alla vita personale, offrendo molti spunti su cui riflettere. Primo fra tutti: si può cambiare strada, e smetterla con il mito del “seguire le proprie passioni” o credere che il percorso di studi intrapreso determini necessariamente il proprio lavoro.
Quando si è all’università, spesso non si hanno le idee chiare, non si sa quale sia la propria passione, la propria propensione. Molti studenti arrivano al corso con delle “convinzioni disfunzionali”, secondo le quali è la specializzazione intrapresa che determinerà ciò che faranno da grandi. Questo aumenta in loro l’ansia di non riuscire a prendere la giusta decisione. Ma esiste un modo, secondo Burnett ed Evans, per superare questo ostacolo. Ecco estrapolati i passaggi importanti.
Designing Your Life: i Piani dell’Odissea
Il corso è di due ore a settimana ed è diviso in due parti, la prima in cui le convinzioni professionali (e non) vengono demolite, la seconda in cui vengono forniti gli strumenti per iniziare a ri-costruire la strada da seguire. Gratitudine, generosità, autocoscienza, adattabilità. Il tutto rinforzato da strumenti basati sul pensiero progettuale e da un diario quotidiano della gratitudine a un mazzo di carte con tecniche di risoluzione dei problemi. Queste sono le materie principali.
Una delle parti fondamentali del corso di Stanford è il compito di elaborare i tre “Piani dell’Odissea”. Tre piani alternativi, da costruire all’inizio del proprio percorso lavorativo, descrivendo dettagliatamente i 5 anni successivi. Ciascuno dei tre piani è radicalmente diverso dagli altri ed elabora strategie diverse per percorsi completamente divergenti tra di loro. L’attività è pensata in modo da rafforzare la propensione negli studenti a molteplici opzioni praticabili, sbloccare l’immaginazione. In questo modo, gli allievi sono più pronti ad accogliere e provare qualcosa di nuovo e diverso.
A proposito dei tre piani quinquennali radicalmente diversi Evans dice: “C’è più di una persona che corre in te, e sono tutte te. La creazione di più soluzioni potenzia quella su cui alla fine deciderai. E nel caso la decisione non si riveli proprio la migliore, farai sempre in tempo a raddrizzarne il tiro”.
Ecco i principali pilastri sui quali si basa il corso
Parti da dove sei
“Non importa da dove vieni, dove pensi di andare, quale sia stata la tua carriera finora o quale pensi avrebbe dovuto essere. Non è troppo tardi, e neanche troppo presto. Il design thinking può esserti d’aiuto nel costruire il tuo percorso indipendentemente dal punto di partenza, senza guardare ai problemi che stai affrontando. Tuttavia, prima di immaginare in quale direzione ti stai incamminando, devi sapere dove ti trovi e quali problemi stai tentando di risolvere” – Bill Burnett, Dave Evans
La bussola interna
“Al mondo ci sono moltissime voci potenti, e altrettante nella tua testa, che ti dicono che cosa devi o non devi fare. E dato che esistono molti modelli secondo i quali si suppone che la vita dovrebbe essere vissuta, noi tutti corriamo il rischio di utilizzare accidentalmente la bussola di qualcun altro e di vivere la sua vita. Il modo migliore per evitare questo pericolo è articolare chiaramente la nostra visione del lavoro e della vita, in modo da poterci costruire una bussola personale”
L’ orientamento
“Il flow è un coinvolgimento potenziato. È lo stato dell’esistenza in cui il tempo si ferma, sei completamente coinvolto in un’attività e le sfide che questa ti pone si adattano perfettamente alle tue abilità, così non sei né annoiato perché è troppo facile, né ansioso perché è troppo difficile”
Sbloccarsi
“Quando pensi come un designer, sai come accendere la tua immaginazione e procurarti un sacco di opzioni per un futuro possibile. È semplice: non puoi sapere cosa vuoi finché non sai che cosa potresti volere, quindi devi generare un sacco di idee e possibilità”
Progetta la tua vita (e correggi il tiro strada facendo)
“La verità nuda e cruda è che vivrai molte vite nel corso della tua esistenza. Se la vita che oggi stai vivendo ti sembra un po’ stantia, non preoccuparti: il Life Design ti offre opportunità illimitate. Puoi cambiare in qualsiasi momento. Le correzioni sono sempre consentite”
“L’evoluzione naturale dall’essere al fare, al divenire” – Bill Burnett, Dave Evans