All’Ambasciata Usa in Italia la presentazione della quarta edizione del progetto che vuole ridurre la distanza tra i generi in campo tecnologico e attrarre le giovani donne verso la carriera digitale
Dopo il successo della terza edizione, che ha contato la partecipazione di oltre 2 mila studentesse degli istituti superiori, torna Coding Girls, il progetto di Ambasciata USA in Italia e Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con Microsoft Italia, nato per abbattere la distanza tra i generi in campo tecnologico e attrarre le giovani donne verso la carriera digitale. Con Coding Girls nasce anche la prima associazione italiana per la valorizzazione dei talenti femminili in ambito STEAM, proprio così: Science Technology Engineering, Art and Mathematics. L’Associazione nazionale delle Coding Girls vuole funzionare come movimento dal basso che parte dalle scuole italiane per coinvolgere tutti gli ambiti della società civile, con l’obiettivo di mettere in rete le eccellenze femminili e sostenere l’emergere di talenti in rosa nel settore ICT.
La staffetta formativa itinerante
Sono più di 60 le studentesse più talentuose che, dopo essersi allenate alla Summer School di Coding Girls, appassioneranno al coding e al pensiero aperto 4.000 coetanee e compagne più giovani. Guidate dall’americana Emily Thomforde, Code Educator and Science Technology Engineering Art and Mathematics (STEAM) Specialist, dal 6 al 17 novembre saranno protagoniste di una staffetta formativa itinerante che coinvolgerà le studentesse di 20 scuole di Milano, Roma, Napoli e Catania. Le ragazze si sfideranno in quattro hackathon regionali. Poi ancora allenamenti locali, diffusi e intensivi, per le ragazze che vogliono diventare tutor, con sessioni formative mensili.
I numeri
Per i laureati italiani in materie tecnico-scientifiche il tasso di occupazione è superiore al 90% (dati Almalaurea, 2017), eppure nel 2015 il 39% dei giovani ha conseguito un titolo di studio in facoltà umanistiche e sociali (dati Education at a glance, 2017). Il quadro è più critico se si guarda al numero di donne impiegate nel settore ICT in tutto il mondo, il 20% secondo gli esperti OCSE. Un gender gap non solo quantitativo ma anche qualitativo (solo il 15% ricopre posizioni manageriali), difficile da colmare. I paesi emergenti sembrano recuperare più rapidamente rispetto alle economie più avanzate: in Estonia le donne nell’informatica sono tante quante gli uomini, in Italia solo una su tre, mentre in America il loro numero è andato drasticamente diminuendo negli anni, tanto che la Casa Bianca ha annunciato un impegno di 200 milioni di dollari all’anno per l’istruzione informatica in tutte le scuole.