Il quotidiano inglese ha provato a dare una risposta alle tante domande che sono arrivate in redazione da parte degli studenti. Ecco che cosa cambierà per gli universitari europei
La Brexit ha lasciato molti punti interrogativi sotto diversi punti di vista. Certo non hanno aiutato la polarizzazione del dibattito nei giorni immediatamente precedenti al voto e la scarsa informazione sui temi più importanti. Tra i quesiti senza una risposta, c’è anche il futuro degli studenti britannici. Cosa cambierà per loro? Il Guardian ha raccolto le domande più frequenti arrivate in redazione ed ha provato a dare una risposta, per fare finalmente un po’ di chiarezza su questa pagina che ha segnato la storia del processo di integrazione europeo e che potrebbe mettere in crisi il futuro di tanti giovani.
Come influirà la Brexit sulla possibilità di ottenere un buon lavoro?
Molto dipenderà dall’esito dei negoziati di uscita con Bruxelles. Molti esperti prevedono un rallentamento dell’economia inglese, che potrebbe addirittura finire in recessione, e quindi condizionare il mercato del lavoro. Il sindacato nazionale degli studenti ha rilasciato una dichiarazione in cui si prevede che «se si manterranno le norme sulla libera circolazione delle persone potrebbero rimanere le stesse opportunità che abbiamo ora. Se così non fosse, molto dipenderà dalle nuove regole sull’immigrazione».
Le tasse universitarie per chi vorrà studiare all’estero rimarranno le stesse?
Finché il Regno Unito non uscirà ufficialmente i giovani britannici pagheranno come i loro colleghi europei. Meno chiaro il destino a quel punto: l’università di Maastricht, in Olanda, ha condotto uno studio sul tema ed ha rilevato che la rata annuale potrebbe salire dalle attuali 1,600 sterline a una cifra compresa tra 6,300 e 8,360 sterline. Ma anche in questo caso, per il momento non ci sono elementi certi per sapere cosa accadrà.
Gli studenti europei continueranno a ricevere prestiti universitari?
Non cambierà nulla per chi già riceve aiuti di questo tipo. La situazione rimarrà invariata sino al termine del loro corso di studi. Le compagnie che se ne occupano in Inghilterra e Galles hanno confermato che tutto rimarrà così anche per gli anni accademici 2016 e 2017. L’Irlanda del Nord non ha ancora dato sicurezze in tal senso.
Le borse di studio degli atenei inglesi rimarranno disponibili per gli studenti europei?
Quelli che si sono visti riconosciute le borse di studio continueranno a ricevere le sovvenzioni fino alla fine dei corsi. Le cose potrebbero però cambiare quando le istituzioni si muniranno di proprie regole di elargizione degli aiuti: uno scenario molto probabile vede gli studenti europei ricevere lo stesso tipo di trattamento riservato ai colleghi extracomunitari, senza cioè alcun tipo di supporto da parte del Regno Unito.
Cosa succederà ai fondi per la ricerca?
E’ probabile che alcuni corsi non saranno più disponibili, incapaci di sopravvivere senza l’indotto economico generato dai tanti studenti comunitari, che come detto caleranno di numero in maniera significativa. La Brexit dovrebbe inoltre significare meno fondi per le università e meno opportunità di lavoro per dottorandi e ricercatori.
Cosa cambierà per il programma Erasmus?
L’organizzazione che si occupa della gestione e dello scambio degli studenti tra i diversi paesi ha detto che non ci sarà nessun cambio immediato e che il Regno Unito continuerà a prendere parte al programma fino ad ordine contrario. L’organizzazione ha inoltre detto che tutti gli studenti interessati possono tranquillamente portare avanti la propria candidatura per la domande che scadranno nel 2016 e nel 2017.
Quale impatto avrebbe l’indipendenza della Scozia per i giovani che ci vogliono andare a studiare?
Se la Scozia dovesse rimanere nell’UE, continuerebbe ad accogliere gratuitamente gli studenti comunitari, ma potrebbero porre dei veti su quelli provenienti dal Regno Unito. In questo caso lo scenario è ancora meno prevedibile, perché si andrebbero ad incrociare diverse questioni.
Gli studenti comunitari saranno ancora i benvenuti nel Regno Unito?
In seguito a diversi episodi di violenza che si sono verificati in Gran Bretagna, molte università hanno ribadito la propria volontà di accogliere studenti da tutto il mondo. «Non tollereremo alcun episodio di discriminazione ed ogni studente, che sia dentro o fuori dal campus, deve sapere che le istituzioni faranno tutto il massimo per garantire la sua sicurezza» ha dichiarato Sir David Greenaway, vice cancelliere dell’Università di Nottingham.
Quando la Brexit diventerà realtà, gli studenti comunitari rimarranno isolati?
Il governo ha garantito che non ci saranno cambiamenti immediati sullo status degli studenti UE. Ma il numero di coloro che studieranno in Gran Bretagna rimane incerto e dipenderà in gran parte dalle regole sulla circolazione delle persone che si darà il paese. Theresa May, neo primo ministro inglese, ha garantito poi che una volta laureati non verranno rimandati nei rispettivi paesi di provenienza.
Gli inglesi avranno bisogno di un permesso di soggiorno per studiare all’estero?
Anche in questo caso dipenderà tutto da cosa uscirà dai negoziati e dalle decisioni dei singoli paesi. Il governo inglese non ha ancora dato risposte certe su questo aspetto.
Se un ragazzo pensava di andare a studiare all’estero dovrebbe farlo subito?
Non cambierà nulla per i prossimi due anni, il dopo è un’incognita. Il consiglio a chi vuole intraprendere un percorso del genere è di affrettarsi, prima che sia troppo tardi.