Come raccontare la propria storia, in modo efficace e con successo in 30 secondi. Ecco otto semplici passi che puntano tutto sulla capacità di sintesi, semplicità di esposizione evitando di perdersi in rivoli
Come essere esaustivi e convincenti in pochi minuti? Come giocarsi al meglio le proprie carte durante un colloquio di lavoro? Quale è la formula migliore da adottare per raggiungere il risultato atteso?
Le occasioni di lavoro sono sempre più frugali, ed è lecito domandarsi quali siano i passi vincenti e convincenti da seguire in un mondo sempre più veloce, iperconnesso e ipercomunicante. Ma non per questo privo di opportunità importanti, e che potrebbero cambiare il corso della nostra vita (non solo professionale).
Ecco dunque otto semplici passi per creare il perfetto elevator pitch in trenta secondi, raccontati a Business Insider dal super manager Paul McDonald di Robert Half. Dedicati tutti ai millennial alla ricerca del successo.
1. Sapere esattamente cosa si vuole raggiungere
Per poter raccontarsi con successo in breve tempo e soprattutto catturare l’attenzione di chi ci ascolta, dobbiamo porci tre domande: Chi sei? Cosa fai? Dove vuoi andare o cosa stai cercando?
Se sappiamo rispondere senza indugi a queste tre domande, siamo già a metà dell’opera.
Sapere esattamente cosa si vuol fare e cosa si vuol raggiungere è il primo obiettivo.
Il secondo porsi obiettivi raggiungibili (a tutti piace sognare, ma tutti dobbiamo fare i conti con la realtà).
Terzo: non esiste persona migliore di se stessa nell’indicare la strada degli obiettivi da individuare e perseguire.
Secondo Paul McDonald un suggerimento molto utile, un primo passo: è tenere sempre aggiornato il proprio CV e il proprio profilo LinkedIn, rendendolo più attuale e veritiero possibile.
2. Sintetizza in punti elenco
La capacità di sintesi è tutto.
Dopo aver aggiornato il curriculum e il profilo LinkedIn, riassumi il tuo percorso, il tuo background, le tue competenze, le cose fatte e gli obiettivi prefissati: in quattro punti elenco (non uno di più).
E soprattutto non perderti in “rivoli” irrilevanti che rischiano di eclissare il messaggio principale che vuoi trasferire a chi ti sta di fronte.
3. Racconta una storia (la tua) che mostri curiosità
La gente ama le storie. Infatti, per carpire l’attenzione dell’interlocutore è molto più semplice raccontarsi attraverso una storia.
Il guru del miglioramento di se stessi: Dale Carnegie nel suo libro “Public Speaking and Influencing Men in Business” sostiene che le nostre menti sono essenzialmente delle “macchine associative”. In sostanza quando raccontiamo una storia che ci riguarda, lasciamo un’importa nell’ascoltatore che difficilmente dimenticherà quel racconto. Perché tenderà ad associare la nostra persona a quella storia.
Attenzione però assicurati che la tua storia susciti interesse e curiosità e sia “diversa” dalle altre.
4. Elimina acronimi e termini tecnici, sii semplice
Quando parli di te, quando ti racconti devi essere in grado di spiegare ciò che fai in modo che la maggior parte delle persone possano capire. Ciò vuol dire eliminare categoricamente termini tecnici e ancor di più eliminare gli acronimi.
Sintetizzare idee complesse è una “vera arte”, sostiene McDonald. Un ottimo esercizio per spiegare cosa fai e di cosa ti occupi è immaginare di raccontarlo ai tuoi genitori.
Questa formula ti consentirà di replicare i tuoi contenuti in modo semplice ed efficace, anche di fronte ad un pubblico più eterogeneo.
Descrivere il tuo pitch in parole semplici, sintetizzarlo e renderlo comprensivo per tutti: dall’addetto alla contabilità ai vertici della piramide. Questa è la chiave.
5. Assicurati che porti ad una conversazione (curiosa)
A questo punto, dopo aver raccontato la tua storia ed averla resa semplice nella comprensione, assicurati che l’interlocutore sia rimasto incuriosito e che voglia saperne di più.
Se sei stato bravo, accadrà esattamente questo. In caso contrario sarà necessario raddrizzare il tiro del racconto.
6. Cronometra il tuo tempo
Mentre racconti il tuo pitch, devi essere consapevole del tempo che impieghi durante l’esposizione.
La storia deve avere un tempo massimo di 30 secondi. Quindi se sfori, riduci i dettagli (che spesso non interessano, anzi sfiancano l’interlocutore) e riprova.
Cronometra e riprova finché non starai nei tempi giusti.
7. Registrati in un video (e riguardati!)
Un altro passo sostanziale è essere consapevoli di cosa stiamo trasferendo a chi ci osserva, per risultare interessante e credibile, anche in questo caso c’è bisogno di esercizio.
Registra in un video il tuo intervento e capirai quante cose del tuo aspetto sono essenzialmente migliorabili.
Rivedersi nei video, è una cosa che molti detestano, ma è un passaggio cruciale e necessario per comprendere in cosa sbagliamo quando esponiamo e quali sono gli aspetti che dobbiamo migliorare.
Spesso, ad esempio, non siamo consapevoli di adoperare un intercalare, che per chi ascolta è la cosa più fastidiosa del discorso.
Chi ci ascolta deve avere interesse. E chi parla deve essere credibile.
Sentirsi a proprio agio nel raccontarsi evitando di manifestare stati d’ansia. Esercitarsi con una esposizione ad alta voce, ci aiuta ad acquistare più sicurezza e a renderci convincenti in pubblico.
8. Fallo girare (tra amici e colleghi)
Dopo aver perfezionato il tuo pitch. A questo punto non ti resta che farlo girare tra i tuoi amici e colleghi.
E verificare cosa, secondo loro, è da migliorare. E stai sicuro che saranno i più critici di tutti.