Un’iniziativa per sensibilizzare i ragazzi verso la tutela degli animali. Ci siamo fatti raccontare l’esperimento da Elena Guttaiano dell’ufficio tutela animali di Torino
Torino apre le porte del canile ai bambini. Non capita tutti i giorni una gita di questo tipo ma nel capoluogo piemontese l’Ufficio tutela animali e Iter, l’Istituzione torinese per una educazione responsabile hanno lanciato una proposta davvero originale. Al posto di andare in viaggio d’istruzione alla fattoria didattica, al museo egizio o vedere una mostra, i bambini hanno l’opportunità di conoscere da vicino quanto avviene al rifugio di strada Cuorgnè 139.
Un modo concreto per sensibilizzare i più giovani verso l’ambiente e la tutela degli animali ma anche un’esperienza per capire che il canile non è per forza quel luogo triste di cui spesso si parla o peggio ancora si racconta in TV. Certo, negli ultimi anni abbiamo assistito anche a scandali legati ai canili ma non è il caso di Torino dove tra canile sanitario e rifugio sono ospitati circa cento cani e sessanta gatti.
La gita al canile è un modo per conoscere anche le storie di questi animali come quella di Kim, il cane “salterino” che vive su una delle finestre delle stanze del rifugio curioso di vedere quello che accade fuori. Oppure c’è la storia di Titina, la nonna del canile che non viene adottata dal 2007. Il progetto vuole così mostrare ai più piccoli quanto sia importante non abbandonare un cane o un gatto e quali sono le cure che vanno loro rivolte: prendere un cane o un micio è una responsabilità che va appresa fin da piccoli perché comporta dei “piccoli” ma importanti impegni quotidiani nei loro confronti che non possono essere a part-time.
L’ufficio tutela animali e Iter hanno lavorato in stretta sinergia per cercare di proporre un percorso alle scuole che possa far vivere ai ragazzi una giornata davvero diversa, rendendoli protagonisti e partecipi di ciò che avviene dentro le mura del canile. Una tappa, quella al rifugio Cuorgnè, che può essere ben inserito all’interno dei percorsi didattici di geografia delle classi quarte e quinte ma che ha valore anche per i più piccoli che apprendono l’importanza delle stare con gli altri e del rispetto per l’altro a partire dagli animali. Abbiamo cercato di capire qualcosa in più di questo entusiasmante progetto sentendo
Com’è nata questa proposta di aprire il canile ai bambini?
L’idea era già praticata tempo addietro. Da quattro anni questo progetto era stato sospeso ma tra maggio e luglio dello scorso anno abbiamo deciso di riprenderlo in mano per renderlo parte del panorama delle proposte che abbiamo messo in atto per spiegare cos’è il canile rifugio. Ci siamo resi conto che pochi lo conosco, c’è un’idea romanzata ma per nulla reale. Spesso si pensa che sia un posto triste, dove i cani sono in sofferenza. La Tv e la Rete hanno fatto la loro parte. Vogliamo mostrare qualcosa di positivo.
Perché avete deciso di rivolgervi proprio ai più piccoli cittadini?
Stiamo cercando di coinvolgere la cittadinanza per tutte le fasce d’età e puntare sui bambini è un valore aggiunto perché vengono istruiti su qual è il rapporto corretto con il cane, capiscono cos’è un canile e poi tornano a casa e diffondono quanto hanno appreso. In questo modo prendiamo due piccioni con una fava.
Qual è la giornata tipo che fanno i bambini qui al canile con voi?
Lo scorso anno in collaborazione con Iter abbiamo iniziato questo percorso. I bambini arrivano al mattino e fanno la mezza giornata in canile: la prima parte incontrano un veterinario che attraverso delle slide spiega tutto quello che si fa, facendo capire la differenza tra quello sanitario e il rifugio. Spieghiamo quali sono gli animali che entrano nel canile e chi fa le prime cure. Poi vedono cosa accade quando un cane o un gatto sono guariti e sono pronti ad essere adottati da una famiglia. Hanno modo di toccare nel concreto le cose che gli abbiamo spiegato: i box, gli operatori; vedono quello che fanno i veterinari e i colleghi del Comune.
So che ci tenete ad una sorta di restituzione…
Sì l’attività è gratuita ma i bambini donano come contributo un loro disegno che appendiamo in un’apposita bacheca che abbiamo allestito al canile.
Come sono andati i primi incontri?
Lo scorso anno abbiamo lanciato la campagna “Adotta il canile” perché ci siamo resi conto che il canile rifugio va conosciuto meglio da parte di tutti. Abbiamo rivisto il sito, lanciato la pagina Facebook. Benché piccoli, i bambini, hanno già una sensibilità noi la sosteniamo attraverso questo progetto. Lo scorso anno abbiamo avuto cinque classi anche quest’anno abbiamo già lo stesso numero di iscritti perciò dopo Pasqua inizieremo. Le nostre gite sono sempre all’inizio della primavera perché il bel tempo facilita molto il lavoro da fare con i bambini e permette loro di visitare il rifugio in ogni sua parte.