Paola Lisimberti, insegnante e Digital Champion pugliese, racconta l’evento Mapping4Kids, durante il GLOW Festival ad Ostuni, dove i bambini pugliesi sono stati i veri protagonisti con i loro disegni proiettati sui monumenti
Quando nel 1750 il vescovo di Ostuni Francesco Antonio Scoppa fece costruire un arco in muratura per collegare il Palazzo vescovile al Palazzo del Seminario, avrebbe mai potuto immaginare che in una fredda e quasi autunnale Pasqua pugliese il pubblico avrebbe ammirato quella singolare galleria barocca non per le eleganti modanature delle finestre, ma per i giochi di colore proiettati sull’opera d’arte e realizzati dai bambini, e non solo dai bambini pugliesi? Avrebbe mai potuto immaginare che Aron, 5 anni, e Cristina, 6 anni, avrebbero sognato, giocato, fantasticato sulle forme dell’arco, sulle finestre che illuminavano il corridoio percorso in silenzio dai novizi? E soprattutto: il vescovo Scoppa avrebbe consentito che l’arco che porta il suo nome fosse la location di un festival di videomapping?
C’è un luogo in cui è possibile per un bambino pasticciare sulle pareti di un’opera d’arte senza essere rimproverato. E’ la Mapping4kids del GLOWFestival, che si è svolto ad Ostuni (BR) dal 4 al 6 aprile. Patrocinato dall’ IYL (International Year of Light, Unesco), il festival fa incontrare l’arte e la tecnologia attraverso la tecnica del videomapping, cioè la proiezione di immagini realizzate in computer grafica su superfici reali, con l’obiettivo di realizzare spettacolari effetti di proiezione 3D.
Come coinvolgere le nuove generazioni in questo processo di fruizione dell’opera d’arte? Come rendere protagonisti i bambini, per i quali colorare, pasticciare e sporcare sono un modo per conoscere la realtà?
Ecco la Mapping4Kids. Sul sito gli organizzatori hanno messo a disposizione dei bambini i tracciati (in bianco e nero) delle tre location proposte agli artisti che, da ogni parte del mondo, hanno partecipato con le loro installazioni di arte digitale. Scaricati i tracciati, stampabili in formato A4, ai bambini è bastato un semplice invito Scegli la location su cui dare sfogo alla tua fantasia.
Le risposte non si sono fatte attendere e nel chiostro dell’ex convento dei Francescani e sull’altare maggiore della chiesa di San Vito martire, hanno preso vita le fantasie e i sogni di Guendalina, Francesco, Cristina, ma anche di Robert (canadese) e di Carmelo (spagnolo) che quei monumenti, forse, non li hanno mai visti.
Si possono riconoscere straordinarie potenzialità didattiche in tutto questo. In primo luogo la conoscenza del nostro patrimonio artistico, che per questi nativi digitali è passata attraverso le matite colorate e i pennarelli, il disegno con il quale hanno interpretato e dato vita colorata al tracciato architettonico. In secondo luogo la “realtà aumentata” dalla tecnologia: il disegno si è fatto spettacolo attraverso gli strumenti e le tecniche. Infine, l’attivazione del talento, l’accensione della fantasia, lo stimolo della creatività che tanto poco spazio trovano nella scuola italiana.
In tutti noi di fronte all’altare visto da Guendalina, 3 anni, resta il sapore della meraviglia. Ci siamo riscoperti fanciulli di fronte al colore, alla musica e alle infinite suggestioni della luce.
Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi (Saint Exupery, Il piccolo principe)