La strada è in salita per gli alunni disabili che frequentano le scuole italiane. I dati nel report dell’Istat
E’ tutta in salita la strada dell’inclusione per i 272.167 alunni disabili che frequentano le scuole italiane. A dirlo è l’annuale rapporto presentato dall’Istat sull’accessibilità e la qualità dell’offerta formativa ai ragazzi diversamente abili.
Dati che sono carenti non solo sul piano delle strutture edili (basti pensare che soltanto il 32% delle scuole risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche) ma anche su quello degli ausili didattici ed informatici. Nel 2019 dopo anni di sensibilizzazione i passi da fare sono ancora molti. La tecnologia, infatti, può svolgere una funzione di “facilitatore” nel processo d’inclusione scolastica, soprattutto nel caso in cui sia facilmente fruibile e situata nel luogo in cui il gruppo classe svolge le ore di lezione; la collocazione in ambienti dedicati, esterni alla classe, può ostacolare, invece, l’interazione tra gli alunni e impedire l’utilizzo quotidiano dello strumento a supporto della didattica.
Una scuola su 4 non ha gli strumenti adeguati
Purtroppo nelle scuole dell’infanzia quelle che utilizzano una tecnologia specifica a supporto dell’alunno con sostegno sono solo il 16% e a livello territoriale non si riscontrano differenze rilevanti. Per i restanti ordini scolastici, una scuola su quattro risulta carente di postazioni informatiche destinate agli alunni con sostegno. Le regioni con la maggiore dotazione di postazioni adattate sono l’Emilia Romagna (’85%), la Provincia Autonoma di Trento 84,2% e la Toscana (82%) mentre le scuole meno dotate si trovano nella Provincia Autonoma di Bolzano (51%). Altro dato negativo: la collocazione delle postazioni informatiche in classe risulta poco diffusa (43% delle scuole), il posizionamento è più frequente in aule specifiche per il sostegno (45%) o in laboratori dedicati (57%). Nemmeno altri tipi di ausili vengono utilizzati a favore dei ragazzi disabili. La strumentazione messa a disposizione dalla scuola, nel 9% dei casi risulta poco o per nulla adeguata alle esigenze degli alunni.
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Per coloro che usano un pc o un tablet (60% degli alunni con sostegno), non sempre lo strumento viene messo a disposizione dalla scuola: nel 12% dei casi è la famiglia stessa che provvede a fornire il dispositivo, percentuale che sale al 21% se si considerano gli alunni che utilizzano il pc tutti i giorni. Andando ad osservare nel dettaglio la questione scopriamo che gli strumenti braille sono diffusi solo nello 0,8% delle scuole; la sintesi vocale viene usata nell’1,7% degli istituti così i video ingranditori. Anche per i non udenti la vita in classe è difficile visto che solo lo 0,8% delle scuole ha a disposizione sistemi tecnologici adatti a loro. E anche sul piano delle barriere architettoniche dove la tecnologia può essere d’aiuto, le scuole italiane con la presenza di barriere senso-percettive sono solo il 18%. Numeri che devono far riflettere: a 25 anni dalla Legge 104 sull’inclusione non siamo ancora in grado di garantire nemmeno gli insegnanti di sostegno specializzati a tutti i bambini che ne avrebbero bisogno.