Una bozza non ancora definitiva, che andrà nel prossimo Consiglio dei Ministri, delinea misure urgenti per la conclusione dell’anno scolastico. La maturità verrebbe svolta con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità, punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni, qualora non si tornasse in tempo.
Come sarà la fine dell’anno scolastico? Tanti se lo chiedono in questo momento considerata anche l’emergenza coronavirus. Stop alle lezioni in classe dal 4 marzo e si va avanti con la didattica a distanza. La fine dell’anno si avvicina e con essa anche gli esami di terza media e quelli della maturità.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, valuta diverse soluzioni anche alla luce del quadro epidemiologico che potrebbe mutare nelle prossime settimane.
Una bozza, non ancora definitiva e che andrà all’esame del prossimo Cdm previsto per il week-end, è dedicata alle misure urgenti per l’esame di Stato e la conclusione dell’anno scolastico.
Il decreto legge, da un lato affida alla ministra il potere di prendere con ordinanza tutte le decisioni che si riveleranno necessarie su valutazioni, promozioni, esame. E, dall’altro, le consente di bypassare il parere consultivo del Consiglio superiore della pubblica istruzione su una serie di altri atti amministrativi.
La bozza di decreto legge al vaglio del Consiglio dei Ministri prevederebbe che, nell’ipotesi in cui l’attività didattica “in presenza” nelle scuole non riprenda entro il 18 maggio o per ragioni sanitarie non possano svolgersi esami in presenza, la valutazione degli alunni, compresi gli scrutini finali, potrebbe essere svolta anche con modalità telematiche.
In particolare, la maturità verrebbe svolta con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità, punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni. Le esperienze maturate nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento costituirebbero parte del colloquio.
Decreto legge scuola, “tutti promossi” e recupero a settembre
La stessa bozza prevede che nel caso in cui l’attività didattica nelle scuole riprenda entro il 18 maggio e sia consentito lo svolgimento degli esami ‘in presenza’, si può prevedere la definizione dell’eventuale recupero degli apprendimenti per gli alunni delle classi intermedie in tutti i cicli di istruzione relativi all’anno scolastico 2019/2020, nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. Dunque si permetterebbe agli alunni di accedere alla classe successiva, recuperando poi da settembre.
Decreto legge scuola, seconda prova maturità predisposta da Commissione
Sempre secondo la bozza provvisoria, se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, la seconda prova dell’esame di maturità sarà sostituita da una prova predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attività didattiche in concreto svolte nel corso dell’anno scolastico. Il testo prevede anche, come anticipato in questi giorni dalla ministra Azzolina, commissioni con membri esclusivamente appartenenti all’istituzione scolastica sede di esame, con presidente esterno.
Decreto legge scuola, può saltare l’esame di terza media
Non si esclude l’ipotesi dell’eliminazione dell’esame di scuola media a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Per quanto riguarda le prove dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, il Miur può con ordinanza anche prevedere “l’eliminazione di una o più di esse”, rimodulando “le modalità di attribuzione del voto finale o la sostituzione dell’esame di Stato con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, con specifiche disposizione per i candidati privatisti, salvaguardando l’omogeneità di svolgimento rispetto all’esame dei candidati interni”.
Decreto legge scuola, via libera ai bandi di concorso
Non solo maturità e esami di terza media, ma anche reclutamento: il governo predispone, “al fine di garantire l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, fermi restando i limiti e le restrizioni circa lo svolgimento delle prove concorsuali, durante lo stato di emergenza”, che il Ministero dell’istruzione possa bandire “le procedure di concorso per il personale docente ed educativo per le quali possegga le necessarie autorizzazioni”.
Azzolina: “A breve piano per la scuola. Studenti e docenti hanno bisogno di certezze”.
Ieri la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta su Facebook per comunicare che “ora che la pausa forzata dalla scuola in presenza si sta ulteriormente allungando, vogliamo mettere in campo nuovi strumenti per sostenere docenti e studenti. Adotteremo un piano complessivo che possa guidare la Scuola nella prosecuzione di questo anno scolastico e guardando al prossimo. Di concerto con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza stiamo definendo un pacchetto di misure. A breve faremo chiarezza perché la scuola ha bisogno di certezze”.