Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato, durante l’apertura della Maker Faire a Roma, l’intenzione di portare kit per la stampa 3D in 250 scuole del Lazio
Due annunci che pesano. «Porteremo fablab e stampanti 3D in tutte le scuole del Lazio» e poi il semaforo verde al sito Lazioinnovatore, piattaforma a disposizione dei makers della regione, online dal 17 ottobre. Il palco è quello dell’Aula Magna dell’Università La Sapienza, nella mattina in cui si apre la terza Maker Faire Rome. Le parole sono del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che, al termine del suo intervento, ha ricevuto da Riccardo Luna, curatore della manifestazione, una riproduzione stampata in 3D  dello stesso presidente.
Lo stesso Zingaretti pochi minuti prima del suo intervento aveva inaugurato lo stand della Regione Lazio alla Maker Faire. Con lui l’assessore alle Attività produttive Guido Fabiani, ed Eugenio Gaudio, rettore dell’Università La Sapienza di Roma. Nello stand  spazio alle imprese innovative e alle startup sostenute dai programmi attivati dalla Regione, con un’attenzione particolare ai makers. Allo stand spazio all’attività dei fablab attivati la scorsa primavera dalla Regione nelle sedi di Bic Lazio di Roma Casilina, Bracciano e Viterbo (oltre 30 corsi di formazione e altrettanti workshop, 51 progetti già in fase di sviluppo). Nello stand sono ospitate le macchine per la realizzazione di manufatti, provenienti dai tre fabLab regionali. C’è anche un’area espositiva con la presenza di 25 aziende con altrettanti progetti maker sviluppati presso una delle tre strutture del fablab Lazio e di startup e giovani aziende dell’ecosistema laziale.
“Come avevamo promesso – ha scritto Nicola Zingaretti sull’Huffington Post – siamo riusciti a reperire fondi per migliorare la dotazione dei laboratori scolastici delle nostre scuole. Con il “Kit Scuole 3D”, offriremo alle scuole un vero e proprio pacchetto che, oltre a una stampante o scanner 3D, conterrà anche materiale di consumo per almeno un anno, il software di modellazione tridimensionale e, soprattutto, un ciclo formativo per studenti e docenti. Non vogliamo che le scuole si ritrovino con un oggetto tecnologico bellissimo, ma inutile. E con una call per le scuole capiremo eventuali esigenze alternative alla tecnologia 3D. Sarà un’operazione che riguarderà circa 250 scuole che sarà finanziata per circa 500 mila euro con il Fondo Sociale Europeo. Un modo concreto di utilizzare le risorse europee per migliorare le competenze e favorire l’inserimento occupazionale dei ragazzi”.
Zingaretti ha poi ricordato come progetti di diffusione del coding e delle stampanti 3D siano già attivi all’estero: “Solo leggendo i giornali delle ultime settimane si vede che il mondo si muove: l’Australia ha appena lanciato un programma per insegnare ai suoi ragazzi il coding: programmazione, matematica innovativa, applicazioni, costruzione di siti web. In Cina un progetto strategico punta a portare stampanti 3D in 400.000 scuole elementari“.