In UK sarà l’azienda di Stoccolma a occuparsi dei veicoli pesanti per il gigante del food and beverage
Si chiama Einride ed è stata fondata nel 2016 a Stoccolma, in Svezia (forse vi ricordate: ve ne avevamo parlato nel 2019). Come tante altre realtà innovative lanciate negli ultimi anni per rivoluzionare il settore dei trasporti, la capacità di questi soggetti di stringere partnership con colossi e Big Tech può fare la differenza. Nel caso in questione, Einride è riuscita a strappare un accordo con Pepsi, tra i leader globali del settore food and beverage, per la fornitura di camion elettrici da inserire nella flotta in Gran Bretagna. L’aspetto interessante della vicenda è che la stessa Pepsi ha già accordi con Tesla negli Stati Uniti con i primi modelli Semi – i camion elettrici della società di Elon Musk – pronti per dare una mano nella logistica. La logica di mercato impone ovviamente una differenziazione e appoggiarsi a vari fornitori – lo stesso viene fatto da Amazon per i propri furgoni – è una soluzione saggia per non dipendere da un’unica fonte.
I camion elettrici di Einride in UK serviranno per trasportare una categoria di merci precisa, le Walkers chips, brand acquisito da Pepsi più di trent’anni fa. Come si legge su TechCrunch, la startup svedese ha già un piano sul network britannico: i suoi veicoli toccheranno diverse città come Londra, Bristol, Cardiff, Liverpool, Leicester, Birmingham, Manchester e Leeds. A differenza di Tesla, Einride non si occupa della produzione complessiva dei camion elettrici, ma si affida a società costruttrici con esperienza, concentrandosi soltanto sulla parte più tecnologica.
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La CNBC ha fatto il paragone con Apple: la società di Cupertino, infatti, affida la produzione dei propri device a società come Foxconn, anch’essa, fra l’altro, impegnata nel settore dei trasporti. Grazie a questa collaborazione tra Einride e Pepsi, si calcola che, una volta a regime la flotta di Einride per Pepsi (non si hanno date certe), le distanze percorse con camion a motore endotermico saranno ridotte di oltre 400mila km all’anno, aiutando così il Regno Unito a ridurre le emissioni.