Roma aveva chiesto che nella deroga sul ban alle endotermiche fossero compresi i bio-fuel. Ma a Bruxelles considerano il testo già chiuso
Sono giorni importanti per il futuro dell’automotive in Europa: domani, martedì 28 marzo, è previsto il voto del Consiglio europeo sull’Energia in merito al pacchetto di norme che punta a vietare la vendita di auto endotermiche in Europa a partire dal 2035. Nelle scorse ore sono arrivate indiscrezioni riguardo alle deroghe a questo ban: potranno circolare le auto endotermiche alimentate dagli e-fuel, ovvero i carburanti sintetici, mentre il negoziato ha chiuso le porte ai bio-fuel, ossia i biocarburanti. Sulla stampa di settore si legge che questa distinzione finirà per avvantaggiare soprattutto il mercato tedesco che, infatti, esulta.
We have found an agreement with Germany on the future use of efuels in cars.
We will work now on getting the CO2-standards for cars regulation adopted as soon as possible, and the Commission will follow-up swiftly with the necessary legal steps to implement recital 11.
— Frans Timmermans (@TimmermansEU) March 25, 2023
Nei giorni scorsi il vicepresidente della Commissione Europea e delegato al Green Deal, Frans Timmermans, ha confermato che Bruxelles ha raggiunto un compromesso con Berlino per far sì che il comparto industriale legato alle endotermiche possa nel frattempo appoggiarsi ai carburanti sintetici. Discorso diverso invece per l’Italia: il governo di Giorgia Meloni aveva caldeggiato l’apertura della deroga anche ai biocarburanti. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha commentato la situazione spiegando che è intenzione dell’esecutivo tutelare i posti di lavoro connessi. Prima del no al bio-fuel di queste ore, così si esprimeva la premier Giorgia Meloni: «Mi sembra che il principio sia: fermo restando i target, che noi siamo pronti a centrare, poi quali siano le tecnologie da usare non deve essere un dogma che deve essere imposto. Noi stiamo dimostrando come i biocarburanti rispettino le emissioni zero e quindi non c’è neanche bisogno di specificarlo tecnicamente, perché la tecnologia risponde a questi target e può essere utilizzata».
Il governo è determinato a proseguire nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive e per non fare solo un enorme regalo alla Cina è necessario che l’Europa apra anche ai biofuels. pic.twitter.com/sjiQhACMb5
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 25, 2023
Le differenze
Gli e-fuel sono carburanti sintetici che non contengono alcun derivato da fonti fossili come il petrolio. I biocarburanti invece sono prodotti partendo dai materiali di scarto dell’industria agricola e includono sostanze vegetali e animali. L’esclusione dei bio-fuel deriverebbe dunque dal fatto che non sono al 100% neutrali dal punto di vista delle emissioni di CO2. Al netto delle tappe forzate che la transizione ecologica impone, è evidente che la questione in Europa stia avendo conseguenze differenti a seconda dei paesi, con prospettive di ricadute negative sul mercato del lavoro.