A StartupItalia, Michela Pellegrino, Country Business Dev. Executive: “Strategia city by city. Il piano non cambia nonostante la crisi dei semiconduttori”
L’obiettivo è di quelli pretenziosi, soprattutto in un periodo così turbolento: produrre 27 mila autocarri elettrici, tra Europa ed USA, entro il 2025. “Ci impegneremo a tendere a quei numeri”, assicura Michela Pellegrino, Country Business Development Executive, che ha il compito di portare Volta Trucks, startup svedese – guidata dall’Ad Essa Al-Saleh – e i suoi autocarri elettrici a Milano, terza città europea nel loro piano dopo Parigi e Londra, la prima in Italia. “La nostra è una strategia city-by-city, perché vogliamo focalizzarci su singole aree geografiche per essere vicini ai clienti: in ogni città in cui debutteremo vogliamo predisporre una sede operativa, con tanto di officina: quelli che proponiamo sono camion urbani, pensati per brevi percorrenze, quindi il rapporto con l’utente per noi è tutto”.
Quando vedremo i primi camion Volta Trucks in Italia?
A inizio 2022 Volta Trucks ha annunciato un round di Serie C con un aumento di capitale pari a 230 milioni di euro, condotto da Luxor Capital di New York mentre l’investitore di avvio iniziale, Byggmästare Anders J Ahlström di Stoccolma, ha aumentato la sua partecipazione nella società . Prima altri due round, da 17 e da 4 milioni di euro.
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Ora è tutto pronto per iniziare a produrre in massa, con la previsione di vedere i primi autocarri elettrici a Milano già all’inizio del prossimo anno. “Abbiamo chiuso il 2021 con 5000 preordini di Volta Zero, per un valore del portafoglio ordini di oltre 1,2 miliardi di euro”, spiega sempre Michela Pellegrino. Questo anche grazie alla commessa di DB Schenker, società che si occupa di trasporti terrestri, aerei e marittimi partecipata delle ferrovie tedesche, che ha richiesto circa 1.500 Volta Zero.
Volta Zero sarà il primo veicolo prodotto dalla startup svedese, completamente elettrico e da 16 tonnellate, creato per la logistica cittadina. “Sarà in due versioni – spiega sempre la Country Business Development Executive – con batteria da a 150 a 200 km d’autonomia, con carico da 8,2 tonnellate, mentre il modello refrigerato avrà un carico da 6,6 ton e prevede solo la batteria potenziata. Gestiremo anche la seconda vita delle batterie, in ottica pienamente circular”.
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Più in là arriveranno anche versioni più piccole, nella fascia da 7-9 tonnellate e da 9 a 12 e quella maggiore da 18 tonnellate. Nessuna nuova gigafactory, almeno per il momento: “Volta Zero sarà prodotto in Austria, a Steyr, in un ex stabilimento di MAN” che l’azienda stava dismettendo.
“L’omologazione europea di Volta Zero arriverà questa estate”. Quindi si partirà con la distribuzione nelle principali città d’Europa: Parigi, Londra, Madrid e Milano. Due le modalità per mettersi al volante di Volta Zero: acquisto, oppure una sorta di leasing operativo che comprende diversi servizi, quali: formazione, assicurazione, manutenzione del mezzo e infrastrutture di ricarica che si appoggiano a partnership esterne, come per esempio Siemens.
Rispetto ai camion tradizionali, Volta Zero, nato senza motore a combustione interna, ha una cabina molto più bassa che permette di guidare a livello strada e porte di ingresso assai più comode che ricordano quelle dei bus. L’autista siede in una posizione di guida centrale, al posto dei normali specchietti può fare affidamento su monitor collegati a telecamere laterali mentre la cabina completamente vetrata offre al conducente una visibilità a 220 gradi, riducendo al minimo i punti ciechi. Anche per questo siamo particolarmente curiosi di vedere i primi autocarri di questa startup all’opera, per le vie di Milano.