Grazie a un convertitore di fase, questa tecnologia (ancora in fase sperimentale) produrrebbe il triplo dell’energia rispetto ai sistemi tradizionali. I primi prototipi dovrebbero essere sul mercato per il 2020.
Il mare, con le sue onde, è una sorgente enorme di energia, e diversi sono i tentativi di sfruttarne appieno le potenzialità. Ma mai nessuno aveva pensato di trarre spunto dalla cosa più vicina a noi, la migliore pompa al mondo, che non è stata creata dall’uomo: il nostro cuore. Almeno fino a oggi.
Lo strumento si chiama WaveSpring ed è messo a punto dalla società svedese CorPower Ocean, che si è ispirata pare, proprio al funzionamento della nostra pompa cardiaca. Si tratta di una boa galleggiante innovativa che, secondo le stime, produce il triplo dell’energia rispetto agli altri dispositivi in commercio e a un costo inferiore. I sistemi attuali infatti sono ancora troppo grandi e costosi rispetto al vantaggio energetico che producono mentre queste boe utilizzano sia il movimento dell’acqua superficiale, che quello delle onde provenienti dalla profondità del mare. Tutto senza sconvolgere l’ambiente.
Come funziona
WaveSpring è costituito da una boa galleggiante, come quelle che si vedono abitualmente in mare, ancorata al fondale marino, che immagazzina l’energia dalle onde grazie a uno speciale convertitore di fase, e che ondeggia in risonanza con esse. Proprio questa oscillazione controllata offre una densità eccezionalmente alta di energia, circa 5 volte superiore rispetto ai tradizionali convertitori non dotati di controllo di fase.
Il movimento lineare del mare viene dunque amplificato e convertito in movimento rotatorio; inoltre il movimento della boa è continuo, fatto che evita l’usura derivante da movimenti bruschi che potrebbero logorare il gancio tramite cui la boa è ancorata al fondale. Il sistema stesso è più semplice: il numero di sensori e circuiti di controllo è inferiore rispetto agli altri in commercio. Di conseguenza, le boe stesse sono più piccole rispetto ai sistemi tradizionali e resistono meglio alle eventuali tempeste. In altre parole la tecnologia permette di raccogliere una grande quantità di energia usando un piccolo dispositivo.
Il 300% di energia rispetto ai sistemi precedenti
Secondo i primi test, che sono stati eseguiti a Scapa Flow, al largo della costa scozzese, questo sistema produce il 300% dell’energia su scala annuale rispetto ai sistemi precedenti. Ulteriori test dovranno essere eseguiti per raggiungere l’obiettivo di 150 €/ kWh, ma secondo quanto si apprende i primi prototipi dovrebbero essere sul mercato per il 2020.
L’obiettivo dell’azienda guidata dal CEO Patrck Muller, è quello di far sì che il mare, che è un’energia pulita e sostenibile, diventi una delle principali fonti di energia elettrica per il mondo del futuro. L’idea è quella di produrre 2000-4000TWh di elettricità all’anno, cioè il 10-20% del consumo di energia elettrica in tutto il mondo.