Continua la protesta alle porte di Berlino, dove la Gigafactory di Tesla ha in programma l’espansione dello stabilimento dove si producono le auto elettriche dell’azienda di Elon Musk. I residenti di Grünheide, dove ha sede, si sono però opposti, votando contro in una consultazione pubblica. E non è tutto: da alcuni giorni un centinaio di attivisti ha deciso di manifestare con una protesta pacifica, costruendo case sugli alberi nella parte di foresta che dovrebbe essere abbattuta per lasciare spazio all’ampliamento della Gigafactory.
La protesta contro la Gigafactory a Berlino
Stop Tesla è il nome della protesta contro la Gigafactory di Berlino e che, stando alle autorità , potrà andare avanti fino al 15 marzo. Per proseguire con i lavori di ampliamento è necessario abbattere 100 ettari di foresta: Tesla ha bisogno di un’area per costruire un magazzino, un deposito merci e un asilo aziendale.
Alla Gigafactory di Berlino, inaugurata nel 2022, lavorano più di 12mila persone. Non si tratta della prima protesta da parte degli ambientalisti, la cui opposizione al progetto di Musk risale agli anni prima dell’inaugurazione: già nel 2020, in piena pandemia, gli attivisti hanno manifestato contro il piano di Musk di costruire uno stabilimento alle porte di Berlino, criticando la deforestazione e parlando dei rischi per l’ambiente dovuti all’approvvigionamento idrico della fabbrica.