Lo scenario futuro spiegato dal ministro Giovannini
Massimo entro il 2040, anche se il Governo italiano sa che in Europa c’è chi punta a fare meglio. Il progetto di bandire per sempre le auto a diesel e benzina in Italia ha un cronoprogramma ben definito ed è stato presentato dal ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in un’intervista su Repubblica. «Nel governo stiamo ancora ragionando – ha dichiarato l’ex presidente dell’Istat – Ci sono Paesi, come quelli del nord Europa, che hanno fissato il limite al 2030. Altri al 2040. A luglio arriverà l’indicazione della Commissione Europea. Noi presto decideremo, ma direi che il 2040 è una data limite». I prossimi anni, soprattutto grazie ai fondi del PNRR, saranno decisivi per la transizione verso nuovi modelli di sviluppo e di mobilità . Il trend dell’elettrico, è noto, ha convinto la maggior parte delle case automobilistiche. Non tutte però.
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Auto diesel e a benzina: anni contati?
Se Tesla è una delle società tech più ricche al mondo e ha anticipato i giganti del settore scegliendo fin da subito la mobilità 100% elettrica, restano ancora molti nodi da sciogliere sia per quanto riguarda l’approvvigionamento (pulito) di energia e lo smaltimento delle batterie, sia per l’aspetto più prettamente di mercato. In altre parole: l’alternativa elettrica non ha ancora conquistato i cuori dei consumatori e personaggi di rilievo come Akio Toyoda, il presidente della casa automobilista giapponese, hanno già messo in guardia la politica sui rischi. Lo scorso anno Toyoda ha dichiarato che le «auto elettriche sono sopravvalutate» e che il «sistema collasserà ».
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A oltre un anno di distanza dalla pandemia qualcosa è senz’altro cambiato nel modo in cui le persone scelgono di spostarsi. Ci sono più biciclette in giro – 2 milioni quelle vendute nel 2020, un record – ma le vecchie abitudini sono rimaste e le auto sembrano ancora essere il mezzo di trasporto preferito delle persone. Il piano di abbandonare per sempre le macchine a diesel e benzina dovrà dunque tenere conto non soltanto degli incentivi necessari alla conversione green, ma anche dell’impegno da parte delle aziende ad abbattere i prezzi delle elettriche, oggi non sempre a buon mercato. C’è infine un altro aspetto da considerare: rispetto a un tempo, l’auto non rappresenta più l’oggetto del desiderio per le giovani generazioni.