Per la prima volta dal 2015, il gigante della logistica ha chiuso il trimestre in perdita di 3,8 miliardi di dollari
Nessun allarme, certo, parliamo di Amazon. In più, è noto che le startup per tutto il primo periodo della loro vita lavorano in perdita. Certo è che la giovane realtà Rivian ha affossato la prima trimestrale 2022 del colosso fondato da Jeff Bezos che pure aveva deciso di investire in arrembanti società che presidiano il mercato delle motorizzazioni elettriche proprio al fine di diversificare i rischi.
L’idea del resto era tutt’altro che peregrina: Amazon è attiva nella logistica è ha bisogno di rinnovare l’intero parco furgoni. Perché limitarsi a comprarli da fornitori quando può acquistare direttamente gli stessi fornitori e contribuire, con le sue commesse, ad accrescerne il valore? E in effetti finora la presenza di Rivian nel portafoglio di Amazon aveva influito positivamente, spingendo l’ultima trimestrale del ’21 verso numeri da record.
Poi però è successo qualcosa. Anzi, più di qualcosa: prima la pandemia, che ha rallentato la produzione dei primi modelli EV e dunque le consegne, quindi il rincaro, a inizio anno, dei semiconduttori. Infine di mezzo ci si è messa pure la guerra in Ucraina voluta dalla Russia, che ha fatto impazzire il prezzo di tutte le materie prime.
Si comprende insomma come mai i conti della startup fondata da R.J. Scaringe siano usciti di strada e conseguentemente Amazon abbia registrato una perdita netta di 3,8 miliardi di dollari nel primo trimestre 2022, determinata dal profondo rosso da 7,6 miliardi di dollari in relazione al valore della sua partecipazione nel produttore di veicoli elettrici Rivian. Mercoledì, anche Ford, l’altro gigante che ha scommesso sulla startup di veicoli EV, ha subito una perdita di 5,4 miliardi di dollari sulla sua partecipazione del 12% in Rivian.
La situazione non sembra poter tornare rosea a breve. Rivian ha infatti dichiarato che per quest’anno, rebus siic stantibus, prevede di produrre solo 25.000 camion elettrici e SUV, ovvero la metà del numero annunciato agli investitori lo scorso anno come parte del suo roadshow Ipo e difatti Amazon ha già tagliato le aspettative: per il trimestre in corso, il colosso guidato da Andy Jassy prevede una crescita dei ricavi altrettanto bassa, compresa tra il 3% e il 7%.