Inventato da tre giovani fisioterapisti che hanno dato vita alla startup QuicklyPro, l’apparecchio entrerà in commercio dagli inizi del 2019
Dalla malattia di Parkinson, attualmente, non si può guarire. Ma l’avanzamento del processo neurodegenerativo, in tanti casi, si può rallentare. Pensato per aiutare le persone affette da questa patologia nella vita quotidiana, Q-Walk è un nuovo apparecchio che supporta i pazienti nella mobilità anche da remoto. Lo hanno realizzato 3 giovani fisioterapisti, che hanno dato vita alla startup bergamasca QuicklyPro.
La nascita di QuicklyPro
L’idea è nata da Niccolò Sala, 29enne di Bergamo; Manuel Rocco, 30 anni, e Francesco Rusnati, 26enne, entrambi di Milano. “Io e Manuel ci siamo conosciuti durante l’Università – spiega Niccolò – mentre abbiamo avuto modo di entrare in contatto con Francesco sul luogo di lavoro”. Tutti e tre laureati all’Università di Milano, Niccolò si è poi specializzato in fisioterapia sportiva, e Manuel in idrokinesiterapia, a Pisa.
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“Quotidianamente lavoriamo con persone affette da parkinsonismo che hanno problemi di deambulazione. Li aiutiamo con impronte di carta sul pavimento, posizionate a differenti distanze, a seconda delle esigenze individuali”, racconta Niccolò. Questo tipo di lavoro, però, può far perdere parecchio tempo prezioso, sia al fisioterapista che, dopo qualche passo, deve riposizionare le impronte, che al paziente, il quale non può esercitarsi in autonomia tra le mura di casa.
Da queste esigenze è nata l’idea di fondare una startup che si occupi proprio della realizzazione di dispositivi tecnologici per la riabilitazione ed il mantenimento del cammino. La grande novità è che Q-Walk è può essere utilizzato indipendentemente dalla presenza fisica dello specialista.
Come funziona Q-Walk
Se, per adesso, dal Parkinson non si può guarire, il paziente affetto può decelerare la progressione della malattia attraverso tre tipi di stimoli: uditivi, visivi e sensoriali. Q-Walk agisce sulla percezione visuale, con la proiezione a terra di un cerchio di luce che guida la persona nell’andatura. Questo piccolo dispositivo, inserito all’interno di una ginocchiera e posizionato sotto il ginocchio, viene regolato dal fisioterapista.
Il sistema permette di risparmiare una enorme quantità di tempo prezioso, dato che uno specialista con esperienza riesce a regolare Q-Walk in soli tre secondi. Dopo il training, l’apparecchio si ricarica in poche ore e, automaticamente, effettua il backup dei dati e lo invia allo specialista che, grazie all’app, da remoto può monitorare l’attività della persona.
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“Con il nostro strumento, di cui è stato depositato il brevetto e restiamo in attesa di validazione, possono essere migliorati i tempi del setting terapeutico e la qualità della deambulazione. La luce emanata è visibile su tutti i tipi di pavimento, permettendo ad ogni paziente di poter utilizzare Q-Walk in casa propria, così da mantenersi sempre allenato”, continua Niccolò. Quest’ultimo è, infatti, un aspetto da non sottovalutare. Tenendo presente che, attualmente, un malato di Parkinson che esegue un ciclo terapeutico “standard” (da 3/4 settimane) può beneficiare dei risultati ottenuti soltanto per i 3 mesi successivi, Q-Walk rappresenta uno strumento all’avanguardia.
Una applicazione già promettente
L’app è ancora in fase di costruzione ma, secondo le previsioni, il prodotto dovrebbe entrare in commercio agli inizi del 2019. “Attualmente il costo del dispositivo si aggira sui 500 euro ma, dopo la validazione, siamo sicuri che riusciremo ad abbassare la cifra almeno a 400”, dichiara Niccolò.
I tre giovani inventori hanno già preso parte all’Incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo, che li ha aiutati sotto l’aspetto commerciale, oltre ad essersi classificati secondi alla VIII edizione di Start Cup Bergamo ed essere risultati tra i 10 migliori startupper di BioUpper 2018.