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Il tessuto sostenibile scelto da Salvatore Ferragamo e H&M avvia un percorso di finanziamento per ottimizzare e aumentare la produzione
Al via la campagna di crowdfunding di Orange Fiber, la startup innovativa italiana che ha brevettato e produce tessuti sostenibili per la moda a partire dai sottoprodotti della spremitura industriale delle arance. Ad ospitarla, CrowdFundMe, il primo portale italiano di equity crowdfunding quotato in Borsa.
Che cosa fa Orange Fiber
Dopo aver inaugurato in Sicilia nel dicembre 2015 il primo impianto pilota per l’estrazione della cellulosa da agrumi, Orange Fiber ha lanciato due anni più tardi la prima collezione moda curata da Salvatore Ferragamo. In tempi più recenti ha invece avviato una importante collaborazione con il colosso svedese H&M per la Conscious Exclusive Collection.
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Oggi Orange Fiber si trova oggi ad affrontare una nuova fase che prevede l’ottimizzazione del processo di produzione industriale e l’aumento della capacità produttiva. La campagna di equity crowdfunding servirà a finanziare il raggiungimento di questi obiettivi.
Tonnellate di scarti di agrumi trasformati in vestiti
Sono oltre 700.000 le tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola produce ogni anno solo in Italia. Orange Fiber, ha brevettato un processo che consente di trasformarle in un tessuto. In questo modo la startup risponde al bisogno di sostenibilità e innovazione dei fashion brand.
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Tessuto che ha fatto il suo debutto ufficiale sul mercato internazionale il 22 aprile 2017, in occasione della Giornata della Terra. In quella data è stata infatti lanciata la Ferragamo Orange Fiber Collection, dalla celebre e storica maison fiorentina Salvatore Ferragamo.
Un crowdfunding per contribuire alla salvaguardia del pianeta
“Il crowdfunding consentirà all’azienda di soddisfare le numerose richieste da parte dei brand di moda e contribuire attivamente alla salvaguardia delle risorse del pianeta”, ha commentato Enrica Arena, CEO e co-founder di Orange Fiber.
La campagna di equity crowdfunding, della durata di 60 giorni, punta a un obiettivo minimo di 250mila euro. Questo traguardo consentirebbe di realizzare un impianto capace di estrarre 30 tonnellate di cellulosa l’anno. Ma le tonnellate diventerebbero 60 qualora si raccogliessero 600mila euro.