Il prezzo del petrolio è salito, evacuate centinaia di migliaia di persone, l’economia trema. E in tutto questo c’è chi ha tempo per le fake news sui social: nell’occhio del ciclone non volano gli squali
Ha corso a 25 km/h verso la costa est degli Stati Uniti. L’uragano Florence è sceso dalla categoria 4 alla 2, ma gli esperti segnalano che l’impatto con la terra ferma porterà con sé forti piogge e venti superiori a 200 km/h. Il Presidente Usa Donald Trump ha avvisato i suoi concittadini su Twitter – “Siate pronti! Preparatevi!” – e intanto un milione di persone sono state invitate a evacuare le zone costiere del South Carolina. Col fiato sospeso e nella speranza che si contino soltanto danni, StartupItalia! ha voluto scoprire qualcosa di più su Florence.
1. Florence: le dimensioni dell’uragano
Secondo i dati pubblicati sul sito della Nasa, Florence ha un diametro di oltre 600 chilometri, circa la stessa distanza che separa la città di Milano da Napoli. Le autorità e la politica hanno così previsto l’evacuazione delle aree costiere, dove si potrebbero abbattere onde alte 4 metri (oltre il primo piano di una casa). L’allerta è arrivata anche dal National Hurricane Centre: “Le persone presenti vicino all’oceano – si legge nel comunicato ripreso dalla Nasa – dovrebbero adottare tutte le misure necessari per proteggere la propria vita e i propri beni dalla tempesta in arrivo”.
We are completely ready for hurricane Florence, as the storm gets even larger and more powerful. Be careful!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 13, 2018
2. Sei centrali nucleari sul percorso di Florence
L’allarme riguarda anche sei centrali nucleari che Florence potrebbe trovare lungo il proprio cammino. Secondo la Cnn la situazione non ha ancora allertato le autorità federali, ma diversi esperti sono preoccupati viste le possibili inondazioni che potrebbero mettere a dura prova i sistemi di sicurezza.
Le sei centrali nucleari in questione, tutte situate nel North e nel South Carolina, sono di proprietà della Duke Energy. Occhi puntati dunque anche su queste località, visto il disastro di Fukushima del 2011, quando uno tsunami provocato da un terremoto sottomarino colpì l’omonima centrale giapponese. Fu la catastrofe peggiore nel paese, la più grave dopo Cernobyl.
Astronauts took this incredible picture of Hurricane Florence from the Space Station https://t.co/ugvRHaoyuE pic.twitter.com/IzPewkgNRc
— TIME (@TIME) September 12, 2018
3. Le app e i siti per monitorare Florence
Le informazioni ci sono e in continuo aggiornamento. Oltre al già citato e autorevole National Hurricane Centre, il sito weather.com dedica intere sezioni agli uragani, descrivendone i percorsi e la categoria. Da qui scopriamo che Florence è “nato” vicino alla costa africana, all’altezza del Senegal, aumentando e diminuendo il proprio grado di pericolosità; in mezzo all’Atlantico ha addirittura toccato la categoria 4 (i venti a quel punto soffiano a 250 km/h). C’è poi il mondo delle app come Hurricane Tracker e MyRadar, oltre ai siti istituzionali come viaggiaresicuri.it della Farnesina dove chiunque può registrare il proprio viaggio e ottenere informazioni preziose sulle destinazioni più a rischio.
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4. I danni di Florence: economia e Borsa
In Borsa gli analisti guardano con attenzione all’uragano Florence: il prezzo del petrolio è in rialzo proprio per i danni stimati della tempesta. L’economia reale pensa invece all’esborso per l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone. Hanno chiuso i porti e moltissime altre attività. E la stampa statunitense parla di un “costo” di Florence: 200 milioni di dollari in meno al giorno fino a che l’economia non tornerà a pieno regime.
No, Hurricane Florence does not contain sharks https://t.co/bPid2QOCaP
— The Washington Post (@washingtonpost) September 13, 2018
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5. Florence: tra fake news e curiosità
I profili delle Istituzioni, dalla Casa Bianca alla Nasa, sono in continuo aggiornamento. Ma non mancano le fake news: la più clamorosa è quella secondo cui Florence trasporterebbe con sé squali strappati dall’oceano. Perfino il profilo del Washington Post si è dovuto scomodare, intervenendo per smentire la bufala. Sui social c’è spazio anche per le curiosità legate all’innovazione: un drone subaqueo sarebbe infatti in grado di tracciare il percorso dell’uragano.