La piattaforma fondata da Nicolò Santin permette alle persone di convertire il tempo speso giocando a videogiochi in donazioni
I lettori di Impact si ricorderanno certamente del progetto di Nicolò Santin, Ofree, la piattaforma online di videogame solidali che permette di convertire il tempo passato giocando a titoli “brandizzati” in donazioni. Ne avevamo parlato infatti qualche tempo fa. Oggi il progetto si sta strutturando sempre più e StartupItalia ne è in qualche modo felicemente causa, dato che Ofree, dopo il passaggio sulle nostre pagine ha anche vinto il Revolutionary Pitch durante il #SIOS18.
Intervista a Ofree
Tra le 107 startup in competizione, infatti, Ofree ha registrato il migliore Video Pitch durante l’ultimo StartupItalia Open Summit e si è aggiudicata l’opportunità di volare a Parigi al Viva Technology, la tech conference più grande d’Europa. Abbiamo dunque incontrato nuovamente Nicolò Santin per chiedergli non solo come lui e il suo team hanno vissuto quel momento, ma anche novità sulla startup.
Ciao Nicolò, bentrovato e complimenti. Quali novità ci sono state rispetto all’articolo di questa estate?
Innanzitutto a metà estate abbiamo validato la nostra idea tramite una beta test che ha avuto dei risultati davvero sorprendenti: in poche settimane abbiamo avuto oltre 5.000 utenti da più di 20 Paesi del mondo, il tutto con solo passaparola e senza spendere un centesimo in pubblicità. Questo MVP è stato realizzato nel modo più lean possibile con una WebApp molto semplice, che però ci ha permesso di fare la fase di idea validation con il minor dispendio di risorse possibile.
E poi siete partiti alla volta della Silicon Valley, ma non per una vacanza, vero?
Proprio così! Questo autunno siamo stati chiamati da uno dei più grandi acceleratori mondiali di startup, Plug & Play Tech Center, in Silicon Valley. Ci hanno proposto di partecipare al loro programma di accelerazione che dura tre mesi e si chiama Startup Camp. Non avendo i soldi per poter partire per l’America abbiamo deciso di lanciare una campagna di crowdfunding donation-based sul GoFundMe. San Francisco infatti è una delle città più care al mondo. L’obiettivo era di 8.000 euro. In due settimane abbiamo avuto più di 1.000 condivisioni su Facebook e abbiamo raccolto oltre 6.600 euro da quasi 200 persone.
Abbiamo bloccato la campagna dopo poche settimane perché abbiamo vinto il Premio Nazionale Innovazione nella categoria ICT alla finale di Verona, ricevendo il premio di 25.000 euro promosso da parte di PwC. Pochi giorni dopo abbiamo costituito la società in forma di startup innovativa e, oltre ad un advisor di livello, è entrato un primo business angel.
Complimenti ragazzi. Ma torniamo alla vostra trasferta, tutt’ora in corso, in Silicon Valley…
Il 9 gennaio siamo partiti alla volta della Silicon Valley e saremo qui fino ad aprile. I nostri obiettivi qui sono tre. Il primo è imparare il più possibile e conoscere persone, partecipando ad eventi e facendo networking. Il secondo è testare qui la piattaforma, con delle aziende americane. Il terzo è iniziare a presentare il progetto a business angel e VC. La notizia più importante però è che abbiamo iniziato la fase di testing dell’applicazione di Ofree e tra qualche settimana sarà online sugli store! Seguiteci sui social per poter restare aggiornati!
Cosa è significato per voi vincere il Revolutionary Pitch: a ticket to the moon?
Confesso che quando ho letto l’e-mail mi è sembrato un sogno e stentavo a crederci di esser stato selezionato come vincitore su oltre 100 partecipanti. Vincere il Revolutionary Pitch per noi è significato sicuramente avere una ulteriore dimostrazione che il progetto su cui stiamo lavorando è valido e, nonostante possa sembrare utopistico un mondo in cui le persone possano donare senza spendere e divertendosi, avere la prova che molte persone credono in noi e in quella che è la nostra mission. Come dice Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Manager di Banca Mediolanum, l’obiettivo di ogni startupper o imprenditore più in generale non deve essere quello di creare la migliore azienda del mondo, ma la migliore azienda per il mondo. Ci sono oltre 2 miliardi di videogiocatori nel mondo e questo numero è destinato a crescere anno su anno. Noi vogliamo convertire il tempo trascorso da queste persone in donazioni, generando quindi un impatto sociale da questa attività svolta quotidianamente da tantissime persone.
E cosa vuol dire poter andare a Vivatech?
Poter andare a Vivatech, uno dei maggiori eventi di tecnologia e startup in Europa, è una grandissima opportunità per poter assistere a degli interventi di relatori di fama mondiale (l’anno scorso c’era Mark Zuckerberg, Satya Nadella e Eric Schmidt), poter fare networking e presentare la nostra piattaforma ad aziende partner e investors. Al Vivatech 2019, che si terrà a Parigi dal 16 al 18 maggio, sono previste oltre 100.000 persone da 125 paesi del mondo. La Francia, inoltre, è uno degli Stati Europei che sta crescendo di più dal punto di vista delle startup grazie anche agli interventi effettuati dall’attuale presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Ci tengo a ringraziare particolarmente Cariplo Factory, GrowItUp e StartupItalia per aver organizzato questa competition e aver messo in palio un premio di questo valore. Queste sono sicuramente delle iniziative che consentono al panorama italiano delle startup di crescere e di presentarsi al mercato mondiale.