Il gigante TSMC cerca 6mila ingegneri da assumere. L’isola nel frattempo punta a rafforzare la partnership con l’India (in funzione anti-cinese)
TSMC assumerà 6mila persone per accelerare lo sviluppo dei chip nel 2023. Stiamo parlando della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore di chip dell’isola, paese che produce la maggior parte dei semiconduttori al mondo. Si tratta di un gigante della tecnologia da cui proviene il 90% dei chip spessi al massimo 7 nanometri. Negli ultimi mesi su StartupItalia vi abbiamo riportato l’entità di un trend diffuso nell’industria tech: in America e in Europa sono numerose le società che stanno attuando piani di riorganizzazione del personale e questo ha come conseguenza i licenziamenti di migliaia di persone.
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Spicca dunque la notizia di TSMC che nel 2023 va in controtendenza e vuole assumere 6mila persone all’interno del proprio staff. E questo nonostante il calo della domanda di prodotti elettronici, come ha rilevato Reuters. La situazione di Taiwan non è interessante soltanto per il ruolo decisivo che l’isola gioca nel mercato della tecnologia, ma anche per la sua posizione geopolitica: le intenzioni di Pechino, secondo gli esperti, potrebbero tradursi in fatti concreti nel futuro prossimo, con la riannessione del paese nell’alveo cinese. Si tratterebbe di una circostanza storica che avrebbe effetti immediati sull’economia globale e sui rapporti già molto tesi tra Stati Uniti e Cina.
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Un’altra notizia di rilievo che è arrivata da Taiwan riguarda Foxconn, multinazionale tra i principali fornitori di Apple. Il suo presidente Liu Young-way ha visitato di recente l’India, paese non certo alleato di Pechino, per sondare la possibilità di nuove collaborazioni con il gigante asiatico per lo sviluppo di chip e di tecnologie per le auto elettriche. Foxconn non assembla infatti soltanto iPhone, ma è attiva anche nell’ambito della mobilità .