A due mesi dall’uscita del capolavoro Nintendo, scommettiamo che siete ancora a spasso per Hyrule o il suo sterminato sottosuolo alla ricerca di sfide e bottini
Ammettiamo che non siamo mai troppo favorevoli all’uso delle guide in quanto convinti che il bello di un gioco sia procedere da soli, per tentativi, scoprendo qualcosina in più a ogni sessione. Anche perché i videogiochi non costano certo poco e sarebbe un peccato bruciarsi colpi di scena e sorprese sfogliando un libro. Ma ammettiamo pure che le guide di Piggyback sono veri e propri oggetti da collezione, che si smarcano dal concetto di sterile guida, offrendo mappe da consultare a piacimento, suggerimenti per strategie e preziosi elenchi di oggetti e nemici. In più, se c’è davvero un titolo talmente immenso e infinito da richiedere di tanto in tanto di spiluccare una guida, questo è senz’altro lo strabiliante The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom. Tra cielo, terra e sottosuolo, difatti, saprà mandare in confusione anche i giocatori più navigati.
Vediamo allora di capire cosa offre la guida da collezione di  The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom realizzata da Piggyback. Si tratta di un volume corposo, ufficiale, zeppo di artwork, di quasi 500 pagine (496 per l’esattezza, stesso numero dell’edizione standard, che costa 24.99 contro i 34.99 euro di quella da collezione e non ha però la copertina rigida) che non ha nulla da invidiare per colori, fantasia, completezza di informazioni ai prodotti in lingua nipponica. Difficile non restare ammaliati dalla copertina rigida, che pare realizzata in pelle per richiamare gli antichi codici medievali ed è ricca di elementi in rilievo, che sono poi richiami grafici al nuovo stile artistico dei sacrari presenti nel gioco Nintendo.
Come si diceva, la guida Collector’s Edition a The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom di Piggyback è, prima ancora di essere uno strumento per completare il gioco, un oggetto d’arredo, un bel volume da sfoggiare nella propria libreria, tanto più se si ha uno scaffale dedicato ai videogame. Di facile consultazione, al proprio interno rivela invece la sua natura enciclopedica, utile sia per coloro che hanno difficoltà a finire l’avventura principale, sia soprattutto per quelli che sono alla ricerca di un sacrario, un oggetto in particolare o una side quest che può essere sfuggita.
Le mappe di Hyrule, del cielo sopra il regno e del suo lugubre sottosuolo vengono presentate a più riprese, ingrandite, sviscerate con legende sempre nuove utili a sapere cosa ci aspetta: nemici, insidie ma pure bottini e traguardi.
Sarà davvero impossibile perdersi, mentre i completisti potranno scoprire dove è stato celato quel sacrario che ogni volta manda in tilt il Sensore Sheikah della Tavoletta di Pruna ma che proprio non vuole saperne di emergere dal terreno. La nostra parte preferita, poi, è il bestiario, con gli artwork di tutte le immonde creature al servizio del re dei demoni Ganondorf e informazioni non solo sulle strategie da adottare quando le si affronta, ma anche sugli oggetti che lasciano a terra una volta passati per le armi.
Anche la sezione dedicata alle armature è davvero utile, sia perché non è affatto facile trovarle tutte, sia in quanto il volume già vi dice quali oggetti verranno richiesti dalle Fate Radiose in cambio del potenziamento: informazioni utilissime visto che talvolta spinti dalla necessità di raggranellare rupie si è costretti a vendere funghi, fiori e parti di mostro magari al primo negozietto o mercante errante pentendosene subito dopo.
Se proprio volessimo trovare un difetto alla guida di The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom, potremmo portare alla vostra attenzione il fatto che gli screen in game risultano eccessivamente saturi di colori, un po’ piccini e con delle grafiche sovrapposte non sempre leggibilissime. Per fortuna, comunque, le didascalie permettono di capire cosa fare in ogni situazioni, rendendo le foto quasi del tutto accessorie.
Insomma, sarebbe pleonastico continuare, perché la guida a The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom realizzata da Piggyback è davvero utile e completa, peraltro ottimamente tradotta in italiano. La Collector’s Edition, poi, aggiunge al tutto un tocco a dir poco leggendario. Utile da usare e bella da vedere.