Dal fumetto al videogioco: l’avventura di una semidea in un RPG indie
Un conto è riscrivere opere letterarie e d’animazione inserendo correttivi politicamente corretti che sanno tanto di opportunismo. Un altro, invece, è provare a tessere storie inedite, che abbiano al centro nuovi protagonisti, nuove figure senz’altro tenute in secondo e terzo piano dall’intrattenimento mainstream. La storia di Aluna, eroina latina sbocciata dalla creatività di Paula Garces e Antonio Hernandez, è quella di una giovane semidea, forte e coraggiosa, che trova nel Sud America del XVI secolo le sue vere origini. Sappiamo tutti quanto il popolo latinoamericano non possa essere riassunto in un’unica figura femminile, ma apprezziamo lo sforzo di originalità che questi creatori hanno scelto per proporre qualcosa di nuovo, che andasse a testimoniare un sentimento anche di rivalsa di un popolo orgoglioso e vittima di numerose ingiustizie nel corso dei secoli. Nato come fumetto, si è fatto videogioco: Aluna: Sentinel of the Shards su Nintendo Switch è un prodotto vivace a cui si possono senz’altro perdonare limiti strutturali dovuti allo sviluppo indie.
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Aluna: Sentinel of the Shards, un indie dal ritmo latino
Sviluppato da Digiart Interactive e N-Fusion Interactive, Aluna: Sentinel of the Shards è un RPG con visuale isometrica. Nei panni di Aluna, il giocatore inizia la sua avventura in una giungla rigogliosa dove fare pratica con armi e magia. Per quanto limitato dal punto di vista grafico e con qualche calo di frame rate di troppo, il titolo si fa giocare per una semplicità di fondo e una storia comunque coinvolgente. L’universo di riferimento di questa saga a fumetti deve senz’altro più di uno spunto a cliché narrativi sul viaggio inevitabile per la salvezza del mondo e sulla raccolta di misteriosi manufatti per completare un rito. Al netto di tutto questo, è piacevole scoprire come gli sviluppatori abbiamo voluto creare situazioni di gioco dettagliate, dove il back tracking non è proprio pronunciato, ma è comunque possibile esplorare e tornare sui propri passi per raccogliere oro e altri tesori.
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Il combat system
In Aluna: Sentinel of the Shards il gameplay va giudicato soprattutto nel combattimento. Tra animali, piante feroci e stregoni che annebbiano le menti, il bestiario è ricco e variegato. Purtroppo il combat system, non essendo a turni, spesso si riduce in un banale colpire l’avversario fino a che questo non cede. Una logica puramente RPG avrebbe senz’altro aiutato a rendere meno ripetitivi gli scontri dove non abbiamo certo ravvisato virtuosismi grafici nello scoccare una freccia o nell’utilizzare una magia. Con turni al posto di una lotta libera avremmo invece potuto apprezzare più da vicino gli sprite degli avversari.
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Aluna: Sentinel of the Shards è disponibile in lingua inglese ed è stato doppiato (aspetto non da poco) senza lode e senza infamia. Purtroppo la presenza dei sottotitoli che compaiono sullo schermo mentre facciamo correre la nostra eroina non risulta comodissima allo sguardo, soprattutto perché i cali di frame rate si fanno notare proprio nelle fasi più concitate del gioco. Forse una patch successiva potrà rendere l’intera esperienza più fluida. In un momento in cui l’universo indie ci sta comunque offrendo non pochi spunti per apprezzare ancora i gameplay di un tempo, Aluna: Sentinel of the Shards vale senz’altro l’opportunità per chi ama le storie mitiche di eroi ed eroine.