La piccola software house di Erik Guilfoyle, David Gonzalez e William Anderson propone battaglie navali a non finire
Di navi e di avventure marittime, Erik Guilfoyle, David Gonzalez e William Anderson, i tre sviluppatori dietro Mission Critical Studios, devono saperne in abbondanza. La piccola software house indipendente si trova infatti nel cuore dell’isola di Jersey, posto magico, sospeso tra la Francia e la Gran Bretagna, circondato dalle acque del canale della Manica. Non sorprende se il loro ultimo titolo per Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4, PC (via Steam), Xbox Series X/S e PlayStation 5 sia dunque un indiavolato Fps on rail (sparatutto su rotaia) marittimo. Andiamo allora alla scoperta di Battle Stations Blockade.
I binari navali di Battle Stations Blockade
Grafica blocchettosa stile Minecraft e gameplay da coin op di una volta, Battle Stations Blockade è uno sparatutto indiavolato che non fa mistero di ispirarsi ai titoli da sala giochi, quelli nei quali per quanti nemici ci fossero su schermo il vero avversario era solo l’ultimo punteggio ottenuto.
In Battle Stations Blockade si ha il diretto controllo di due torrette indipendenti, che dovranno essere manovrate dal giocatore nel tentativo di fermare l’avanzata nemica, rappresentata da ogni possibile mezzo terrestre, marittimo e aereo si pari di fronte alla nostra prua. Come nei titoli d’una volta, la situazione non tarderà a farsi estremamente caotica.
Parallelamente, bisognerà evitare di finire affondati, per questo la tempestività sarà fondamentale. La ricetta è dunque quanto mai semplice e, anche per questo, tende a ripetersi piuttosto in fretta, proponendo situazioni già vissute. La modalità multiplayer, comunque, consente di allungare un pochino la longevità di questa arrembante produzione indipendente.
Caporedattore di StartupItalia.
Ligure. Laureato in legge, formatosi professionalmente al Master post laurea della Scuola di giornalismo dell’Università milanese Iulm. Giornalista politico ed economico, ha collaborato e collabora anche con Radio 24, R101, Formiche e Corriere Innovazione e Lettera43.it.
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