Da Phobia Studio – nomen omen – un horror indie nei panni di…
Pensavamo che l’abominio protagonista del videogioco Struggling avesse toccato l’abisso delle nostre paure. E invece una mostruosità in pixel art ci ha fatto ricredere: gli incubi devono aggiornarsi. Su PlayStation 4 abbiamo testato Carrion, un platform in stile retro gaming sviluppato da Phobia Studio, software house indie. Non è certo la prima volta in cui ci viene richiesto di impersonare il cattivo. Spesso è la parte più divertente, come ci è capitato in GTA (fate un salto per capire cosa ha combinato quel cattivone del nostro Carlo Terzano nel capolavoro di Rockstar). Le cose però diventano un pelo meno, come dire, affascinanti se la creatura pronta a uccidere ogni persona che gli si para davanti è un’entità che in confronto il Demogorgone è una banale tigre dai denti affilati.
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Il primo impatto con Carrion arriva dall’audio. Rumori disgustosi ci presentano l’orrore che dovremo pilotare in ambienti stretti, mentre le urla di uomini e donne attirano la nostra attenzione. Questa mostruosità filamentosa e rosso sangue è veloce, velocissima, e dotata di tentacoli che le (meglio, ci) consentono di aggrapparci ovunque e sfondare ogni barriera. Non passerà molto prima che proviate l’ebbrezza di assaporare la carne umana. Il protagonista di Carrion è, appunto, un esperimento biologico finito non proprio bene: la creatura si libera dalla sua prigione e ha inizio una danza degli orrori.
La logica vi potrebbe sembrare quella dei metroidvania, con tutte quelle strettoie e ambienti da scoprire. In realtà la mappa non è così estesa e il backtracking non è una pratica che vi riserverà grosse soddisfazioni. Dovremo occuparci piuttosto della creatura (datele pure il nome che preferite, se per caso vi affezionate): i potenziamenti sono fondamentali per procedere. All’inizio i nemici assomigliano per pericolosità a canarini dati in basto a un gatto (che saremmo noi), ma mano a mano le cose si complicano. Godibilissimo nel gameplay, Carrion ha purtroppo una pecca nel prezzo (sfiora i 20 euro). Ma se siete in cerca di un prodotto indie di livello, che sappia prendervi con una trama horror molto splatter, allora siete nell’incubo giusto.