La recensione del titolo disponibile anche su Nintendo Switch. Il videogioco ci butta a Nivalis per fare i corrieri…
Non sarà Night City. Ma sulla cartina geografica del mondo videoludico Nivalis sta senz’altro nel suo hinterland. Tra poco più di un mese Cyberpunk 2077 darà il definitivo addio all’attuale generazione di console, immergendoci in quella che molti già hanno definito come un’evoluzione dell’open world: l’open city. La Night City che vivremo nei panni di V sarà questo, ma è già in buona compagnia. Quella che andiamo a presentarvi oggi, come guide futuristiche cyborg, è una magalopoli perennemente coperta da una pioggia battente, illuminata a giorno da pubblicità e luci al neon, verticale come una montagna di cui non riusciamo neanche a figurarci la cima. Nivalis è la città di Cloudpunk, il videogioco disponibile da oggi anche su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
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Cloudpunk: da A a B. In loop
Cloudpunk senz’altro ci rammenta che tra poche settimane uscirà il gioco più atteso dell’autunno, ma le somiglianze con Cyberpunk 2077 non sono poi così tante. Ci sono sì la città vorticosa e un mondo in mano alle corporazioni, corruzione ovunque e persone anonime che cercano di farsi strada con attività ai limiti del legale. Ma in questo titolo indie l’unica missione che dovremo portare a termine sarà consegnare pacchi. Ed è buffo che il trend dei corrieri abbia colonizzato tantissime narrazioni videoludiche e non solo (pensiamo a Death Stranding o a Futurama). Come dire: Amazon ci ha proprio preso.
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Torniamo però a questo piccolo gioiello sviluppato dalla software house indipendente tedesca ION Lands. Parte tutto in un amen: siamo Rania, una giovane appena arrivata in città con buone speranze di riuscire a sbarcare il lunario. Ad assumerla è Cloudpunk, l’azienda di logistica e consegne che non fa della trasparenza il proprio mantra. Il nostro lavoro sarà semplicemente ritirare pacchi e consegnarli a persone (o simili). Vi sembra noioso? Neanche per sogno. Il gameplay si sviluppa in due modalità : alla guida di HOVA, la nostra auto volante con la quale attraverseremo il traffico frenetico e a più livelli di Nivalis; a piedi, in un mondo ricco, denso e caratterizzato da una splendida voxel art.
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Sentirsi minuscoli
Saremo come un puntino nell’universo. Oltre alla visuale dall’alto (che vi sconsigliamo, soprattutto su Switch Lite), gli sviluppatori sono stati benevoli nel proporre anche quella in terza persona. Tante le occasioni in cui è necessario scendere dall’auto (da parcheggiare soltanto negli appositi stalli: va bene la corruzione, ma il Codice della strada si rispetta). Ad arricchire davvero il titolo è la storia, o meglio, le storie che scopriremo in una fitta trama di dialoghi tra Raina e altri NPC. Tutto avverrà principalmente via radio, con il dettato delle conversazioni visibile in basso sullo schermo.
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Se volete davvero vivere tutta l’esperienza di Cloudpunk vi consigliamo dunque di seguire i dialoghi, magari fermando l’HOVA per scoprire di più su una megalopoli dannata. Vi avvertiamo però: non sempre sarà facile. Il vortice delle consegne e gli ordini del superiore non vi lasceranno molto spesso liberi e c’è il rischio concreto che vi perdiate qualche aneddoto. Sia in auto, sia a piedi, Nivalis vi sembrerà immensa, ma non è impossibile orientarsi tra quartieri alti e sobborghi criminali. Fatevi aiutare dalla mappa che, per quanto minuscola, può orientarvi sul dove trovare un meccanico o una stazione di rifornimento.
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Tra i pochi limiti di Cloudpunk dobbiamo sottolineare la mancanza di qualsiasi logica RPG che avrebbe arricchito il titolo in maniera esponenziale. Non potremo potenziare nulla del nostro personaggio (parentesi: Rania non salta, nè combatte). Resta il contentino di dover gestire la propria auto volante occupandoci del carburante e andandola a riparare nel momento in cui è danneggiata. La nostra azienda è invischiata in affari sporchi, ma ci paga bene: portare a termine le nostre consegne senza far troppe domande su contenuto del pacco e altre stranezze ci garantirà un guadagno che potremo spendere nella gestione dell’auto o del nostro piccolo appartamento con tanti collezionabili.
Nivalis non potrebbe neanche sognarsi di stare nello stesso paragrafo di Night City se non avesse anche una cura nell’audio. Cloudpunk è magnetico anche in questo: le voci dei personaggi sono azzeccate, il rumore della pioggia incessante, musiche da scenario distopico, e le sirene della polizia si distinguono spesso nel chiasso della megalopoli. In attesa dunque di quello che molti già definiscono un capolavoro che darà l’addio alle console che ci hanno fatto compagnia per anni, Cloudpunk è l’antipasto che dovete davvero divorare.