Un titolo da rimboccarsi le maniche. Ma vi dovranno trattenere (per smettere di giocarci)
La next gen è arrivata. Eppure i picchiaduro si giocano ancora benone alla vecchia maniera. Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues su PlayStation 4 è uno di quei titoli in cui il bello del beat em up si annida perfino nella macchinosità di calci e pugni da sferrare. Non bisogna aspettarsi movimenti fluidi come in un simulativo: il bello di questo arcade sta in un sacco di mosse speciali che i nostri lottatori di strada possono scatenare quando necessario. Realizzato in grafica cel shading, il videogioco brilla per colori e ambientazioni che cambiano di continuo. La nostra gang si farà valere di fronte a orde di bruti, ma ci sarà da rimboccarsi le maniche. Questa è la recensione del videogioco per la console di Sony.
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Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues
Pensato come i picchiaduro di un tempo, dove bisognava saltellare a destra a sinistra per evitare i colpi degli avversari, Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues si presenta come un titolo da non prendere sottogamba. Le mosse da imparare sono diverse e gli scenari di gioco offrono un sacco di possibilità per eliminare gli avversari. Tutto sta in quanto saprete muovervi tra cortili, sale giochi, strade e altre arene. Le combo sono da libidine, a seconda del personaggio che sceglierete a inizio gioco. La storia prenderà una piega infuocata se opterete per la scuola di Cobra Kay, oppure raggelante se invece percorrerete il cammino della rivale Miyagi-do.
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Il gameplay è l’asse portante di questo videogioco, davvero magnetico perché riesce a calarci in un passato che, a quanto pare, non vuole proprio andarsene. Neppure di fronte alle mirabolanti prestazioni della nuova generazione di console. Forse è così perché ogni picchiaduro si basa su ingredienti semplici: botte da orbi, poteri da scatenare e azione a non finire. Bene: tutto questo è ben confezionato in Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues. Gli avversari da mettere al tappeto non si somiglieranno fra loro: dai più lenti e prevedibili, ai più ostici e forzuti.
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Qualche pecca c’è. Ad esempio abbiamo notato che, una volta atterrato il nemico, non è possibile infierire con calci e pugni. Qualche malriposto senso del fair play ci obbliga infatti ad attendere che il cattivo si rialzi prima di tornare all’attacco. Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues si fa perdonare alla grande però con un sacco di situazioni in cui, schiacciando R1, potremo azionare mosse più simili a gag che a colpi d’arte marziale. Neutralizzate il nemico su un tavolo del calcio balilla, o fatelo inghiottire dal mostro di turno che se ne sta lì in mezzo alla sala.
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