Lo spazio sta vivendo una grande rivoluzione che lo renderà sempre più pervasivo grazie a nuovi servizi che potranno essere offerti al pubblico. La sfida sarà godere dei vantaggi offerti dalla tecnologia, pur cercando di preservare la bellezza del cielo stellato. Intanto stanno terminando i preparativi per tre missioni che sono in procinto di partire alla volta di Marte. Se n’è parlato al festival dello spazio di Busalla
Complimenti agli organizzatori della quarta edizione del festival dello spazio di Busalla, per essere riusciti a restituire un po’ di normalità in questo periodo di distanziamento fisico. Invece di trasformare la manifestazione in un evento virtuale, come abbiamo visto succedere innumerevoli volte negli ultimi mesi, hanno accettato le sfide che ha comportato l’organizzazione di un evento “normale” con la presenza del pubblico. L’architetto-regista del festival è, come sempre, Franco Malerba. Il primo astronauta italiano che, quando ha pensato di organizzare un evento a tutto tondo dedicato alla spazio, ha voluto tornare a Busalla, la sua città natale.
Dall’Apollo 13 alla ricerca di vita su altri pianeti
Quest’anno il programma non si poteva prescindere dalla celebrazione di Apollo 13, il fallimento di maggior successo dello storia. E nessuno avrebbe potuto ricordare meglio di Fred Haise l’avventura drammatica, ma a lieto fine, di 50 anni fa. Dopo un inizio storico, il festival ha voluto allargare gli orizzonti per trattare un soggetto caldissimo della ricerca astronomica: la ricerca di vita su pianeti in altri sistemi solari. Un tema veramente multidisciplare visto che la caratterizzazione astronomica dei pianeti di tipo terrestre si confronta con i programmi di ricerca di vita intelligente attraverso SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) e la visione teologica sulle implicazioni che potrebbero avere eventuali scoperte in questo campo.
La “rivoluzione spaziale”
Tema affascinante che dimostra come il contenitore spazio sia veramente omnicomprensivo perché dalla astronomia si scivola nella filosofia per poi tornare sulla Terra con la visione industriale della nuova Space Economy, un settore in pieno sviluppo grazie all’entrata prepotente dei privati in questo campo che era sempre stato appannaggio delle agenzie spaziali. Lo spazio sta vivendo una grande rivoluzione che lo renderà sempre più pervasivo grazie a nuovi servizi che potranno essere offerti al pubblico. Sta per iniziare l’epoca delle costellazioni di satelliti pensati per offrire un servizio di internet planetario, destinato a coprire le regioni poco servite dalla rete terrestre.
Un’idea visionaria del solito Elon Musk che sta causando qualche problema agli astronomi che temono che le migliaia di satelliti necessari per assicurare una buona connessione, possano cambiare l’apparenza del cielo visibile ad occhio nudo e rendere molto difficile il loro lavoro di ricerca. È una storia di tecnologia, economia spaziale, scienza e sociologia che ho raccontato nel mio libro “Il Cielo è di tutti” che è proprio dedicato agli sforzi che tutti dobbiamo fare per godere dei vantaggi offerti dalla tecnologia, pur cercando di preservare la bellezza del cielo stellato che non è mai avaro di visioni emozionanti.
Se vogliamo godere dello spettacolo offerto dalla cometa Neowise al tramonto, occorre trovare un po’ di buio come in questa bella foto fatta sul Jura francese e condivisa da Paola Catapano su Twitter.
Le missioni alla volta di Marte
Mentre ammirate la cometa, pensate che ci sono squadre indaffaratissime per terminare i preparativi per tre missioni che sono in procinto di partire alla volta di Marte che si sta avvicinando alla Terra, offrendo le condizione più favorevoli per un viaggio interplanetario che deve iniziare tra fine luglio ed inizio agosto.
Se siete appassionati di spazio non potete non fare il tifo per il nuovo rover della NASA, chiamato Perseverance, che porterà sul pianeta rosso un piccolo elicottero al quale è stato dato il nome di Ingenuity perché c’è voluta molta ingegnosità per progettare un sistema capace di volare nelle tenuissima atmosfera marziana. La partenza è prevista il 30 luglio e sarà l’ultima sonda a sfruttare la vicinanza tra la Terra e Marte.
Nuovi “giocatori” spaziali
Il 20 luglio è partita Al Amal (speranza) costruita a tempo di record dagli Emirati Arabi che si inserirà in orbita marziana e studierà il clima del pianeta. Una missione che vuole festeggiare i 50 anni dalla nascita degli Emirati arabi che vogliono liberare la loro economia dalla dipendenza dal petrolio per trasformarla in economia della conoscenza. La Cina pensa molto più in grande e il 23 luglio ha lanciato la sua prima missione al pianeta rosso che si compone di un lander, un rover e di un orbiter per fare da ponte radio e mandare a Terra i dati raccolti sulla superficie. Hanno scelto il nome Tianwen che significa domande celesti o, se preferite, domande dalle stelle. Anche loro hanno un anniversario da festeggiare su Marte: il centenario della fondazione del partito comunista cinese. Lo spazio ha anche una grande valenza in termini di orgoglio nazionale.