Nerd Monkeys ci propone una scena del crimine degna di Scary Movie
I casi più difficili si risolvono in due. Solo che, in questo caso, non scomodiamo Holmes e Watson. L’atmosfera cupa della Londra di inizio Novecento la lasciamo ai film. Noi ci buttiamo dentro una città baciata dal sole, piena di colori sgargianti e molto movimento per strada. Detective Case and Clown Bot in: Murder in The Hotel Lisbon è il titolo della software house portoghese Nerd Monkeys che ci rimette nei panni di un investigatore decisamente fuori dalle righe – lo sono tutti, del resto – e del suo assistente robot alle prese con un inspiegabile – quale non è agli esordi di un giallo? – caso di suicidio. Nella camera 302 del suddetto Hotel un tizio – tale Mr Love – ha deciso di compiere l’insano gesto con ben 14 pugnalate. Alla schiena. Prego?! Questa è la recensione di StartupItalia per Nintendo Switch.
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Raccogliete prove. E non ridete
La scelta narrativa di Detective Case and Clown Bot in: Murder in The Hotel Lisbon è volutamente ironica. Non soltanto il giocatore è accompagnato da una rilassante musica jazz che ammorbidisce il clima. Tutto è come in un teatro, al punto che le battute del robot – piuttosto freddine –  verranno accolte da una folla che, insieme a voi, si sta godendo lo spettacolo dalla platea. Nulla è serio in questo giallo che ha investito la giornata del Detective Case appena ripresosi da una nottata alcolica. Sigaretta in bocca, cappello d’ordinanza e via a risolvere un altro caso.
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Il gameplay
Detective Case and Clown Bot in: Murder in The Hotel Lisbon è un videogioco a scorrimento orizzontale. Con un puntatore da orientare nei vari ambienti, il giocatore interagisce con oggetti e NPC per raccogliere tutte le informazioni possibili. Gli sviluppatori di Nerd Monkeys non si sono risparmiati: dalla strade ai locali, tutto è stato apparecchiato in grafica retro nei minimi dettagli. Ci sono i camion che sfrecciano, i cani portati a passeggio e signore prosperose sui marciapiedi pronte a donare il proprio amore per un buon compenso. Siamo fuori fuoco, ma è l’atmosfera a distrarci, anche se di mezzo c’è un terribile caso di suicidio. Dicevamo: il gameplay è al minimo. Si cammina e si raccolgono cose. Tutto però è compensato da un’esperienza davvero rilassata e immersiva.
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A parte quello che ritroveremo nella camera 302, nulla in questo Hotel Lisbon è fuori posto. Spazi comuni tirati a lucido, ascensore che funziona a meraviglia, ordine in giro e personale educato. In effetti i tipi più strani sono proprio il Detective Case e il suo assistente robot che si affacciano nei corridoi manco fossero testimoni di Geova (la battuta non è nostra…). Interrogate più persone possibili, sentite le versioni e verificate gli alibi. Fino a che il sipario non calerà tra risate e applausi.