La recensione del titolo che mescola sparatutto, chitarra, batteria e zombie
È la fine del mondo, ma c’è poco da farci: show must go on! Un pò ricorda lo stile dell’orchestra sul Titanic che non smise di suonare neppure di fronte al dramma. Qua, però, lo spirito è decisamente più scanzonato e scurrile. Double Kick Heroes è un videogioco che mescola apocalisse, zombie, sparatutto e metal pesante in un lungo viaggio di sopravvivenza, dove quel che conta è non perdere mai e poi mai il ritmo. Disponibile anche su Nintendo Switch, il titolo ricorderà senz’altro Dance Dance Revolution a chi frequentava le sale giochi nei primi anni 2000. Solo che qua non conta far ballare i piedi all’impazzata per tenere il passo delle canzoni tunz-tunz: siamo metallari, dopotutto. Quella roba non fa per noi e, di certo, non la ascolteremmo mai di fronte a un’orda di zombie inferociti.
Double Kick Heroes: dammi un fa(lli fuori)
Sviluppato da Headbang Club, una software house indie francese nata nel 2015, Double Kick Heroes è un videogioco dove non potrete togliere l’occhio dalla tastiera della chitarra posta in basso sullo schermo. Un grosso sforzo – e, a volte, un vero peccato – dal momento che gli sviluppatori hanno fatto un lavoro egregio nel curare la pixel art, creando ambientazioni apocalittiche originali e mostri in corsa di ogni tipo. Ma partiamo col gameplay, la chitarra solista di questo titolo.
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Double Kick Heroes non è un videogioco da gustarsi a volume basso. Gli amanti del genere metal riscopriranno che alcuni brani dei Metallica pestano di brutto anche in console. A bordo di una Gundillac, quattro musicisti dovranno far ben due cose: suonare alla perfezione e far partire proiettili per annientare zombie e mostri alle calcagna. A scorrimento orizzontale, Double Kick Heroes procede per livelli sempre più difficili: con A e B si spara, ma c’è spazio anche per le granate. L’obiettivo è arrivare a fine corsa collezionando il maggior numero di punti e senza farsi raggiungere dai nemici.
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Rock, Hard Rock, Metal, Violenza ed Estremo sono i cinque livelli di difficoltà che il gioco propone. Tutto dipende da quanto ritmo avete nel sangue e quanto veloce corre il vostro pollice. Tra un brano e l’altro c’è una mappa da esplorare per procedere nella storia. A farvi compagnia non ci sarà soltanto la buona musica, ma anche il linguaggio scurrile e parecchio diretto della band. Come vi abbiamo già detto: è la fine del mondo. Ma non è questa una buona ragione per smettere di far casino.