Primo videogame sviluppato dalla startup canadese Frolic Labs, è disponibile su Nintendo Switch, Xbox One, Microsoft Windows, e macOS
Da quando è sulla terra, l’uomo sogna di spiccare il volo. Un desiderio presente nella nostra natura ancora oggi, tanto che i videogame in cui è possibile farlo sono, solitamente, i più affascinanti. Anche per questo – e per via del suo stile grafico minimal sicuramente affascinante – ci siamo avvicinati con entusiasmo a Dune Sea, opera prima della startup innovativa canadese Frolic Labs, con sede a Toronto…
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Del team che ha lavorato a Dune Sea in realtà sappiamo ben poco: il sito di Frolic Labs è essenziale quanto la grafica del loro videogame e il prodotto che abbiamo recensito rappresenta appunto il loro debutto sul mercato. Dovrete perciò accontentarvi di una foto un po’ sgranata pubblicata sui loro social.
I ragazzi di Frolic Labs, startup canadese
Com’è e cos’è Dune Sea?
Fatte le dovute presentazioni, passiamo alla loro primizia. Dune Sea è disponibile per Nintendo Switch, Xbox One, Microsoft Windows, e macOS. Abbiamo potuto testare la versione per l’ibrida Nintendo e, come abbiamo detto, ci siamo avvicinati al titolo con curiosità e aspettative piuttosto alte, fomentate per la verità quasi essenzialmente dallo stile grafico peculiare (anche se un po’ inflazionato: non si contano più, ormai, le produzioni indipendenti che vi fanno ricorso). Ecco, mai come in questo caso vale il detto che i libri non vanno giudicati dalla copertina, perché, pad alla mano, ci siamo accorti che l’esperienza ludica è stata diversa dalle attese…
La storia alla base di Dune Sea è piuttosto semplice e delirante: impersoneremo un’oca (avete capito bene) che vola con il suo stormo perché sta migrando verso terre più calde. Proprio mentre attraversa il deserto viene però travolta dall’esplosione seguita alla caduta di un meteorite. Al suo risveglio si ritroverà sola e in un mondo quasi alieno, popolato da creature mostruose e in cui, forse a causa del campo gravitazionale alterato, macigni grossi come montagne hanno iniziato a volare. Con un cielo mai così pieno di pericoli la nostra ochetta decide di spiccare il volo alla ricerca delle sue compagne. E qui ha inizio Dune Sea.
Volare, oh-oh…
Nonostante la grafica ricercata e la trama delirante, Dune Sea è assai più banale: in pratica è un platform 2D (con ambientazioni 2,5D) nel quale dovrete procedere perennemente da sinistra a destra variando l’altitudine della vostra oca per evitare ostacoli (i massi volanti di cui sopra) e nemici. Qua e là nel cielo ci sono dei pallini e dei frutti che, se recuperati, ripristineranno l’energia del pennuto, che andrà diminuendo mentre vola: se si esaurisce precipiterà al suolo esausto. Nonostante le premesse, insomma, siamo di fronte a un gameplay che avremmo potuto vedere negli anni ’80, su Amiga o su Commmodore64. Nessuna novità, nessuno spunto davvero creativo.
Dal Canada fanno sapere che, attivando la modalità zen l’avventura diventa una esperienza rilassante e onirica. Qualcosa di molto simile visto in Journey of the Broken Circle – altro platform claudicante ma decisamente più ispirato – o in The Alto Collection, che però aveva dalla sua un gameplay più frenetico, solido e divertente. Il problema di Dune Sea, però, è che non riesce nemmeno a rilassare, vuoi perché per tenere in volo la nostra oca occorre tener premuto il pulsante ZR, anchilosando il nostro indice nel caso in cui la partita si protragga per più di mezz’ora (e i livelli sono dannatamente lunghi), vuoi perché l’oca stessa ha la manovrabilità di un bombardiere, salvo poi compiere evoluzioni inattese a pochi centimetri dal suolo. Da un gioco che ti getta nel piumaggio di un pennuto ci si attende che faccia almeno una cosa: simuli in modo credibile il volo. In Dune Sea sembra quasi più di nuotare, ma di certo quello non è volare. Anche per questo non possiamo promuovere il primo titolo di Frolic Labs…