Peschiamo dai titoli thailandesi. Avevamo giocato al primo capitolo su Switch
L’aspetto che più salta all’occhio del seguito di Dyna Bomb, titolo indie sviluppato dalla software house thailandese 7 Raven Studios, è la grafica. Rispetto al primo capitolo, dove svetta un’evidente ma poco riuscito omaggio al retro gaming, il secondo cerca di essere senz’altro più moderno e asciutto. Nulla di eccezionale, ma senz’altro l’effetto è più piacevole. Come nell’episodio precedente, vestiamo i panni di diversi eroi, armati fino ai denti e in grado di sfidare la gravità grazie al jet pack, indispensabile per sopravvivere. Il gameplay è sostanzialmente identico, ma per gli amanti dei platform è un prodotto indie niente male. Scopriamo insieme Dyna Bomb 2.
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L’azione inizia subito dopo che i nostri eroi – possiamo giocare in single player o in cooperativa locale fino a due giocatori – vengono disturbati durante un piacevolissimo aperitivo in spiaggia. Le vacanze sono finite – mica soltanto per noi – e così bisogna imbarcarsi in un’avventura contro droni, robot e animali giganti. Anche in questo caso dobbiamo immergerci in otto mondi differenti, composti a loro volta da numerosi livelli, di difficoltà ovviamente crescente.
Come ogni platform non bisogna soltanto da annientare i nemici. La raccolta di diamanti e altre risorse è fondamentale per diventare più letali e potenziarsi in seguito al market. Abituatevi a usare il jet pack, ma senza sprecarlo. Lungo il cammino si trovano bombe per rifornirsi, mentre per ricaricare lo zaino tech basta camminare. Come nel primo capitolo non ci convince tantissimo il combat system. Lanciare bombe è un’attività piacevolissima in console, ma l’impossibilità di sceglierne le traiettorie si traduce spesso in lanci casuali che non sempre vanno a buon fine.